8 Recensioni su

Il giorno in più

/ 20115.6111 voti

Strappa la sufficienza… / 2 Maggio 2016 in Il giorno in più

… solo in memoria del libro!

25 Aprile 2014 in Il giorno in più

Non conosco i libri di Fabio Volo ma nei film sembra fare sempre lo stesso personaggio che non mi riesce mai simpatico. Il film ha una partenza interessante ma soprattutto nella seconda parte manca di quella “magia” tipica di certi film di questo tipo che rende plausibile anche le cose più assurde.

15 Gennaio 2014 in Il giorno in più

Fim senza pretese. Meglio leggere il libro.

31 Dicembre 2012 in Il giorno in più

in realtà il mio voto sarebbe un 6 – – , ma ho un debole per la ragonese e si, lo ammetto, anche per la faccia di culo di fabio volo.
tutto sommato è un filmetto simpatico.

29 Dicembre 2012 in Il giorno in più

Senza troppe pretese si vede….anche se il libro è più carino.
Con generosità una sufficienza scarsa.

moccioso in volo / 25 Luglio 2012 in Il giorno in più

non ho mai capito se questi film in cui dei trentacinquenni si comportano da adolescenti, del tipo “giro, vedo gente, mi muovo, conosco”, quasi quasi ora parto per NY tanto non ho niente da fare (ci sono già stato 2 volte questa settimana? massì, non c’è 2 senza 3!); quarantenni che sparano scempiaggini a raffica, pensano che tutto il mondo ruoti attorno a loro, egocentrici, si credono dei gran fighi perchè ogni tanto producono una perla di quelle da scrivere sul diario delle medie…
questi film, con la trama che sembra un colabrodo e non regge nemmeno incollata con lo scotch, non ho mai capito se siano destinati ad altri trentacinquenni che giocano a fare gli eterni ragazzini, oppure a degli adolescenti che non vedono l’ora di avere 35 anni perchè pensano che a quell’età saranno gli stessi, solo senza coprifuoco, con più muscoli e carte di credito.

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Volo bassissimo / 25 Giugno 2012 in Il giorno in più

Tutto ciò che si potrebbe dire su questo film, viene riassunto nella frase che la maggior parte degli spettatori di questo, avranno detto o pensato non appena messo piede in sala: ‘Oh, è il nuovo film di Fabio Volo’. Ok, l’idea è di Volo, il libro da cui prende ispirazione il film è di Volo, e ha venduto, non si sa bene come, un milione circa di copie. Ma il regista del film è un altro. Anche il cinema italiano, quindi ha raggiunto un certo standard statunitense per cui gli attori, spesso grandi star, vengono considerati di maggior ‘acchiappo’ alla folla del regista e magari del film stesso. Ma Fabio Volo, tanto vale dirlo subito, non è una star. Scrittore mediocre, dj radiofonico, attore insopportabile, qualcuno lo chiama ‘artista a tutto tondo’, anche se di artistico non c’è un tubo. Il libro, ‘Il giorno in più’, lo ammetto, non mi è dispiaciuto come gli altri del buon Volo. A parte la classica marea di cazzate, le scopiazzature e le becere banalità a cui il Nostro ci ha abituati, c’erano addirittura delle frasi sensate. C’era bisogno di un adattamento cinematografico? A quanto pare si. Purtroppo. Perchè quello che in un certo senso funzionava su carta, sullo schermo viene trasformato in una ridicola melassa di luoghi comuni, infarciti di banalità su banalità,con dialoghi che nemmeno i dodicenni che si sentono innamorati. E invece qui si parla di trentenni e di nevrosi, come al solito. Giacomo è un uomo qualunque e come qualunque uomo qualunque, infarcisce la sua vita qualunque di bugie. Finge di stare con una donna che incontra solo sulla metro alla mattina, finchè non prende coraggio e si confessa. Scoprendo però che questa deve partire per New York, e lui, sfruttando un viaggio d’affari la raggiunge. Quello che si pensa leggendo queste poche righe di trama è che Volo viva totalmente in un mondo tutto suo, in cui tutti stanno bene e sono felici, si hanno i soldi per fare tutto, l’amore scocca così, tanto per. Il mondo che Volo cerca di descrivere non è quello dei trentenni, bensì è il suo mondo. Lui, scrittore che si ritrova addosso un successo immeritato. Lui, uomo poliedrico, che non riesce ad essere grande in nessuna delle sue professioni. Lui, che vorrebbe essere il Woody Allen italiano, ma che riesce a fare pressappoco il Muccino due, la vendetta. Cinematograficamente il film non può reggere la durata, e alcuni passaggi che funzionavano nel romanzo, non funzionano in scena. Scena su cui è addirittura finita una esterrefatta Isabella Ragonese, alle prese con un personaggio senza minima cognizione della realtà. ‘Sulla carta è la storia d’amore più bella degli ultimi trent’anni’, dice Volo, in una frase celebre. Ma è un amore plastificato, di quelli dei Baci Perugina, e delle frasi mocciane, del genere ‘tre metri sopra il cielo’. E’ un amore da pacco di cioccolatini e rose, da primo appuntamento mancato, da baci non dati e poi rimpianti. E’ un amore che non può esistere. Forse sono troppo duro con Volo, infondo, è come me, malinconico, sognatore. E’ sopravvalutato, questo si, ma alla fine non è nemmeno colpa sua. Incanta un pubblico di eterni liceali alle prese con problemi come lavoro e figli, con favolette a buon mercato, che tolgono la fantasia e tappano il cervello. Bisogna disintossicare l’Italia dal fenomeno Volo. Prima che sia troppo tardi.

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Intrattenimento puro… / 11 Dicembre 2011 in Il giorno in più

Intrattiene al punto giusto e ti prende, ma l’assurdità generale della vicenda ne mina il ritmo, e la drammacità è esagerata: puntare un po’ di più sul lato comico sarebbe stata la mossa vincente.

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