23 Gennaio 2022 in I pompieri di Viggiù
Piu’ un documento storico di una commedia. Non c’e’ trama, pochissime gag, ma principalmente una rappresentazione del cabaret e dell’avanspettacolo del dopoguerra.
Piu’ un documento storico di una commedia. Non c’e’ trama, pochissime gag, ma principalmente una rappresentazione del cabaret e dell’avanspettacolo del dopoguerra.
Non un film vero e proprio, la trama (impalpabile e marginalissima in termini di importanza e di minutaggio, bisogna dirlo) è solo un pretesto per presentare una galleria di pezzi del teatro d’avanspettacolo di una volta (alcuni più riusciti di altri), forma d’arte che ha fatto la storia dello spettacolo.
Degna di nota la presenza di personaggi mitologici come Wanda Osiris (con la sua “Sentimental”), Carlo Dapporto, Silvana Pampanini, Totò, Nino Taranto, Mario Riva…tutti interpreti di sé stessi (solo Carlo Campanini interpreta un personaggio di finzione, il brigadiere dei “famosi” pompieri di Viggiù da cui prende il nome il film) sul palcoscenico, a dimostrazione che, più che come film effettivo, la pellicola andrebbe considerata una ripresa cinematografia di uno spettacolo teatrale. E in questo senso il risultato è riuscitissimo, tanto ora quanto nel lontano 1949.
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