Heathers / 12 Maggio 2020 in Schegge di follia
Per chi ha vissuto l’adolescenza negli anni’90 questo film rappresenta una sorta di cult.
Come l’onirico “Donnie Darko” un racconto macabro e malato, un viaggio nella devianza legata alla repressione, nel consumismo e nella sopraffazione nei confronti di chi non si sa difendere.
Un film che mostra come il perbenismo e il conformismo statunitense possano essere causa di un’insoddisfazione latente, una sorta di mondo fasullo dove la scuola viene vista come una specie di catena alimentare dove il pesce più grande mangia il pesce più piccolo, dove le altre istituzioni come la famiglia sono totalmente inadeguate al ruolo di educatrici, dove i mass-media non sono altro che avvoltoi in cerca di ascolti e dove sentimenti come l’amore e l’amicizia sono solo delle effimere illusioni.
E la ribellione giovanile che il personaggio di J.D. (le stesse iniziali di James Dean) vorrebbe incarnare alla fine trova solo il pretesto per sfociare nella pazzia.
Sotto la patina da commedia giovanile questo film è pregno di significato e carico di provocazione(uccidere gli studenti più in vista di un liceo bigotto, ipocrita e dominato dalle apparenze e dalla vana ricerca della popolarità è un disperato tentativo di opporsi all’estrema infelicità che quel clima malato ha costituito), un film con un tale humor nero e delirante che nemmeno Quentin Tarantino avrebbe saputo fare.
Due parole sull’interpretazione degli attori protagonisti: bravissima, come sempre, Winona Ryder nei panni dell’intraprendente e coraggiosa Veronica(questo film ha rappresentato per lei all’epoca la consacrazione a nuova stella di Hollywood) ma un plauso particolare va a Christian Slater, attore che mi e’ sempre piaciuto molto ma che non ha avuto mai modo di farsi conoscere a dovere.
Una grottesca e spietata favola dark su cui si dovrebbe riflettere molto. Un peccato che sia così poco conosciuta nel nostro paese.