Adeguamenti / 20 Marzo 2013 in Frygtelig lykkelig

E alla fine mi hanno sbattuto qui, per punizione. In questo villaggio desolato, in questa palude, in questa instabile pianura melmosa, in questa distesa grigia, di tutti i toni e i modi del grigio, in questo spazio incoerente. Unico poliziotto in un villaggio di anime morte, apparentemente almeno. E qui sono l’intruso, il corpo estraneo da controllare, da spiare, da addomesticare, da irretire, da annientare.
E poi quella Ingelise, sempre a ronzarmi intorno come un fastidioso moscone.
Saranno mesi interminabili. Questa palude è corrotta e contagiosa. Farei meglio ad adeguarmi a questa esistenza melmosa come un groviglio di muffe.
Ci proverò, ma prevedo lo stesso guai. Comunque, sono sicuro di sfangarmela, sono sempre così dannatamente fortunato!

Basato sull’omonimo romanzo di Erling Jepsen. L’atmosfera cupa, tetra, opprimente del villaggio è resa davvero bene grazie ad una fotografia dai toni scuri. Un thriller psicologico cupo e pessimista. In una simile palude, dopo tutto è saggio non muoversi affatto, si è sempre a rischio di sprofondare.
Il film ha vinto numerosi premi in giro per il mondo

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