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L'assedio delle sette frecce

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Meglio un poeta vigliacco che un pistolero morto / 26 Gennaio 2015 in L'assedio delle sette frecce

Magnifico western di taglio classico, con interpretazioni di livello. Su tutti, ovviamente, William Holden (lo ritengo uno dei più grandi attori di Hollywood, forse il migliore) ma ottime parti per Eleanor Parker (fiera e flemmatica partigiana sudista) e John Forsythe, ai quali affiancherei almeno il tandem umoristico di turno formato da William Demarest e William Campbell.
La storia prende subito, amalgamando gli elementi più ghiotti del genere; guerra di secessione, guerre indiane, fortino nel deserto etc. Di grande impatto il momento clou del film, l’assedio sotto la pioggia di frecce mescaleros, che determina il canonico rimescolamento delle carte del destino. Bella anche la “morale disarmata” del film, quella che dalle retrovie delle sparatorie dà una luce tutta particolare; il soldato-poeta si auto definisce vigliacco, piagnucola, scappa e rifugge gli scontri, ma sarà proprio lui a decidere la sopravvivenza degli “eroi con la colt”.

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1 Gennaio 2014 in L'assedio delle sette frecce

L’ho trovato molto fasullo: la bella arriva in un forte sperduto per il matrimonio di una sua compagna di scuola con lo scopo reale di fare evadere alcuni ufficiali sudisti. Il maggiore yankee organizza una pattuglia per recuperarli ma finiscono tutti assediati dagli indiani e solo in due si salveranno. Fosse stato realizzato in un momento diverso, magari negli anni 70 quando il western era sangue sudore e polvere e non solo lo splendore del technicolor forse avrebbe funzionato di più. Ci sono molte sequenze girate in esterno ma soprattutto la parte ambientata nel forte sembra più un dramma cittadino che una storia di frontiera.

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