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Decision to Leave

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La decisione di lasciarsi trasportare dalla corrente / 23 Maggio 2023 in Decision to Leave

Guardando Decision to Leave, ultima fatica di Park Chan-wook, oltre a essere ammaliato dal suo austero formalismo, che come in altre pellicole del regista entra in contrasto con la natura fortemente ambigua dei suoi caratteristi; ho ravvisato una certa volontà, sempre del cineasta coreano, di non affidarsi a un solo genere, ma di spaziare dalla commedia al thriller senza che questi ultimi determinino il carattere e l’identità della pellicola stessa.
Un po’ come fece Juan Josè Campanella con il suo ” Il segreto dei suoi occhi”, dove un novero di diversi generi cinematografici collimava con la trama senza generare confusione nello spettatore.
A dire il vero, in Decision to Leave, questa sorta di smarrimento si sente, o almeno si percepisce, ed è proprio tale turbamento, che segue anche i dettami del giallo hitchcockiano, a rendere conturbante la visione.
Una visione che può apparire distorta, alterata dai cambi di ritmo della pellicola, che non permettono quasi un allineamento con i pensieri e i desideri del protagonista, che come gran parte del racconto ( e del suo sontuoso epilogo ) appaiono enigmatici, ma non insondabili.
E’ come se Park Chan-wook voglia farci trasportare dalla corrente, verso quell’oceano di emozioni che tiene avvinti, come eterni naufraghi, i due caratteristi, e di fatto allontanarci dai suoi abituali labirinti del piacere, dell’odio e della vendetta, che ha costruito egregiamente in altre opere.
Seguire una corrente che lentamente guida lo spettatore nel più espressivo dei finali.

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Il destino scritto sui muri di casa / 27 Febbraio 2023 in Decision to Leave

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il pregio maggiore di Decision to leave è la sua capacità di essere molte cose insieme senza che una soffochi l’altra: è un thriller, è un film sentimentale, a tratti è perfino una commedia.
Il paragone potrebbe suonare banale, ma, secondo me, vibra molto di echi hitchcockiani e di donne che vissero almeno tre volte.

Per composizione, ritmo, musiche e fotografia, il finale è una delle cose cinematografiche più belle che ho visto negli ultimi tempi e penso che valga l’intera visione del film.

Credo che il destino della protagonista sia scritto nella carta da parati di casa sua (vedi, la decorazione figurata con onde marine e spuma): a lungo, lo spettatore ha l’esito del racconto sotto gli occhi, ma se ne accorge solo alla fine.

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3 Novembre 2022 in Decision to Leave

Film Coreano che aspettavo, il Guardian gli ha dato addirittura cinque stelle. Ma dalla Corea ho visto di meglio. La parte gialla si risolve da sola, e poteva essere imbastita maggiormente, quindi non è molto interessante. La parte psicologica non l’ho trovata originalissima. L’unione delle due ha reso il film meno fluido e incalzante di quello che poteva essere.

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