ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Chernobyl Diaries è un film che aveva potenzialità. La trama di base ed i luoghi che hanno usato come set sono inquietanti, la fotografia è buona e le creature deformi avrebbero potuto essere un buono spunto per un film alla “Le colline hanno gli occhi”, ma purtroppo non è stato così. Parker ha messo troppa carne al fuoco: durante tutto il film lo spettatore aspetta il fatidico momento in cui potrà vedere in faccia le creature che spaventano i protagonisti, come avviene in quasi ogni film horror che si rispetti. In Chernobyl Diaries questo non si verifica, piuttosto i mutati (mutanti?) si intravedono per qualche secondo, oppure vengono mostrati solamente come ombre in lontananza, controluce o alle spalle dei personaggi. A parte la grande falla degli antagonisti, il vero punto debole di questo film è lo svolegimento degli eventi. Se all’inizio c’è curiosità per ciò che verrà in seguito, man mano che si va avanti col film le scene cominciano a diventare prevedibili e ripetitive, scene in cui i protagonisti compiono scelte discutibili per poi fuggire senza una meta (scendendo sempre più in basso negli edifici?) e ricominciare poco dopo con la routine scelta idiota/fuga. Il finale è qualcosa di aberrante, il momento che preferisco di meno in tutto il film. Tutti i personaggi cominciano a morire uno dopo l’altro, ma la morte più stupida e senza senso è quella di Paul, che fuggendo dalle creature e riuscendo a tornare in superficie si imbatte in un plotone di soldati che intimano a lui e ad Amanda (l’unica sopravvissuta oltre a lui) di fermarsi e non avanzare oltre ma i due protagonisti, ancora sconvolti dalla paura e felici di aver trovato un potenziale aiuto continuano ad avanzare. Ecco, da qui in poi si susseguiranno una serie di eventi totalmente a caso: i soldati uccidono Paul sparandogli e Amanda sviene per colpa delle radiazioni e dello shock. Nella scena successiva si sveglia in una specie di ospedale sotterraneo dove, come si capirà poco dopo, degli scienziati hanno fatto esperimenti su delle persone esposte alla radioattività (i mutati/mutanti) che erano poi sfuggiti al loro controllo. Questi scienziati infine, constatando il fatto che Amanda ha visto le creature e quindi non possono lasciarla andar via, la chiudono in una stanza piena di questi mostri, che alla fine l’attaccano ed il film finisce così. In sintesi, buona l’idea ma pessima la realizzazione.
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