Where am I? Have I been blown to… ?” “Ehhhh, it’s a possibility!” / 4 Gennaio 2017 in Blitz Wolf

Al suo primo lavoro alla MGM dopo l’abbandono della Termite Terrance, Tex Avery imbastisce una delle più esplosive campagne anti-Hitler dell’epoca nell’ambito animato, proposta con dissacrante humour e un tempismo per le gag che definirei pressoché perfetto.
Troppo scontato massacrare l’alter-ego del Fuhrer pestandolo ed impallinandolo; Avery ha preferito l’arma della satira, senza scadere in goffi messaggi propagandistici ma servendo un messaggio intelligente ed efficace attraverso un’esagerata caricatura della guerra.
Il corto animato include anche una propaganda anti-Giappone molto dura, addirittura proposta in maniera ben più discriminatoria rispetto a quella espressa contro il fronte nazista: la scritta “Dogs” presente su un cartello viene sbarrata e corretta con “Japs”; Tokyo viene colpita ed affondata da una bomba facendo tramontare il sole che simboleggia il paese.
E solo alcuni anni dopo sappiamo cosa sarebbe successo.

Nell’anno del suo rilascio, Blitz Wolf fu candidato all’Academy Award for Best Short Subject: Cartoons ma venne superato da un altro corto contro Hitler: Der Fuhrer’s Face, parodia propagandistica che vide Donald Duck protagonista.
Critica aspra ma raffinata, perfetto sbeffeggiamento verso l’Asse e con innumerevoli riferimenti al fronte bellico che vanno colti e compresi.
Inutili le critiche che furono scaturite da Chuck Jones verso Tex, frutto della troncatura che portò Avery alla MGM: l’autore esprime intelligentemente il suo disappunto e la sua posizione, facendolo senza schiaffare pomposi e forzati messaggi politici bensì fornendo un grande intrattenimento di indubbia qualità.

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