Avremo sempre Amsterdam / 26 Aprile 2023 in Amsterdam
Pro:
– il cast, tutto, davvero molto ispirato, con Bale davvero generoso. Elogio perfino Washington, che, finora, non mi aveva mai convinto, ma che, qui, ha un suo perché;
– fotografia (firmata Lubezki), scenografia e costumi;
– regia e montaggio;
– il tema di fondo: Amore e Libertà;
– Amsterdam come la Parigi di Casablanca (“Avremo sempre Parigi” mode: on per tutto il tempo).
Contro:
– il minutaggio finale non giustificato;
– superfetazioni narrative;
– come tutti gli altri film di David O. Russell, anche Amsterdam si dilunga in un finale arzigogolato (qui, addirittura, prova a infilarci un pezzo di musical!) che inizia a due terzi del film (a titolo di massimo esempio, ricordate la madrigale de Il lato positivo?).
Nota a latere: nei lavori precedenti, il modello artistico di Russell mi è sembrato Scorsese, senza dubbio. Qui, in senso positivo, mi ha ricordato molto i migliori episodi cinematografici dei Fratelli Coen.
Per esempio, provate a sostituire Bale con il Turturro dei tempi – che so- di Barton Fink (vedi anche il tema del complotto su varie scale e del what if, presente a vario titolo nella cinematografia coeniana) e potreste iniziare a immaginare cosa intendo.