Recensione su Milano odia: la polizia non può sparare

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Un 8… nel genere poliziesco. / 8 Gennaio 2013 in Milano odia: la polizia non può sparare

http://www.youtube.com/watch?v=MBZjvXqOPgU&feature=youtu.be

Milano odia la polizia non può sparare.
Uno dei più violenti poliziotteschi anni ’70, targati Umberto Lenzi. Ora, Umberto Lenzi ha fatto grosse grasse trashate ma anche ottime pellicole, come questa. Torna il mitico Henry Silva (ne parlammo a proposito di Ghost Dog). Egli interpreta un poliziotto tutto d’un pezzo, il commissario Walter Grandi. Orgoglioso, impassibile, mono-espressione (l’espressione alla Silva, mai un sorriso), un duro dagli antichi principi che lotta la criminalità.
Tomas Milian invece è Giulio Sacchi, un terribile e spietato psicopatico. La sua figura è emblematica: vive alla giornata, in uno stato d’animo maniaco-depressivo. Succube dei criminali che gli stanno sopra, loro zerbino, dominatore di quelli che gli stanno sotto. Insomma, è il classico tipo da evitare. Sfrutta pure la sua ragazza, chiedendogli in continuazione soldi e sesso.
Asieme alla sua banda, composta dagli amici Carmine (Ray Lovelock) e Vittorio (Gino Santercole), rapisce una giovane ragazza della Milano bene.
Il ricatto e il riscatto chiesto ai suoi genitori, ricchi borghesi, in particolare il padre è il principale della fidanzata di Sacchi. Il commissario vorrebbe non pagassero ma viene accusato di non adempiere il proprio lavoro.
I genitori non hanno capito quello che il Commissario Silva (xD) già sa: “Per la ragazza non c’è niente da fare, il gruppo ha intenzione di ucciderla.. e magari pure seviziarla”.
Ma il film non è così lineare, intrecci, intrighi, scene di nudo e di sesso, di violenza, sparatorie, inseguimenti, caratterizzano questo poliziesco che ha fatto storia. Un CULT… nel suo genere.

Note del Don:
La musica è, indovinate un po’?, di Ennio Morricone.
Bella la fotografia, Zanni docet. E a proposito di fotografia, vi invito a riflettere due minuti su quella che ho postato, quella con la donna con il seno di fuori.
E’ tratta dalla scena della villa, una scena da brividi.
La giovane che viene rapita, riesce a raggiungere una villa, villa un po’ fuori mano.
E’ sotto shock per quello che le è successo, le hanno ucciso pure il ragazzo e chiede aiuto.
Non riesce a spiegarsi bene, anzi credo che i ricchi della villa non l’abbiano proprio capita.
Peccato, perché ne approfitta la banda per arrivare e fare un’ entrata con stile, da veri cattivi.
All’interno della casa, tutti subiscono l’ira funesta e repressa dei tre. Si manifestano anche gusti sessualmente ambigui del loro capetto, il Sacchi che obbliga un uomo a fargli un pompino.
Sevizie, alcol, droga, giochi pericolosi e sadici (appende al lampadario due donne e l’uomo, ed inizia a seviziarli).Infine, vengono uccisi tutti, una bambina inclusa.
Un film durissimo che fa ancora parlare di sé.
DonMax

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