Uomini e topi / 22 Gennaio 2013 in Yeralti

“Sono malato, sono malvagio”, Muharren si rende conto della propria abiezione, gode quando può amareggiare qualcuno, fa di tutto per farsi detestare, sfoga il suo risentimento e tutta la sua rabbia su chi è più debole di lui, cova il suo odio per decenni, vive, o meglio sopravvive, nel sottosuolo, come un topo di fogna.
Può cambiare chi perfino nel sentimento stesso della propria umiliazione è giunto a provare godimento?
Là, nel suo schifoso, fetido sottosuolo, il nostro topo offeso, percosso e deriso si immerge subito in un rancore freddo, velenoso e, soprattutto, eterno.

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