18 Luglio 2013 in Non aprite quel cancello

Tipico film horror degli anni ’80, una lotta fra Bene e Male che vede come protagonisti una manciata di bambini/teenager rimasti soli a casa per un paio di giorni.

Rivisto dopo anni dalla sua uscita, più che un film spaventoso, Non aprite quel cancello sembra più una pellicola dalle suggestioni fantasy (siamo sulla linea E.T., magari un pò più trash) , con tanto di fumo e vento onnipresenti, luci accecanti e tempeste improvvise che catapultano lo spettatore in un contesto surreale più che angosciante.

Nonostante il fattore terrore rasenti lo zero, alcune trovate sono ancora valide e “piacevoli” da vedere, come i piccoli demonietti animati goffamente con la tecnica dello stop motion, che potrebbero tranquillamente far parte di un qualsiasi film di Tim Burton.

E dopo quasi vent’anni di lontananza da questo film che è riuscito a turbarmi il sonno dell’infanzia, posso finalmente dire di aver superato IL trauma di Non aprite quel cancello, che ricordo ancora mi fece fuggire dalla sala urlando.
Colpa di mio padre ovviamente, che oltre Alien, Predator etc. mi faceva vedere ‘ste robe a 4/5 anni.

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