Sono tornato

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Sono tornato

Roma. Senza una spiegazione apparente, il dittatore fascista Benito Mussolini ricompare in pubblico. Il volto è tumefatto, la divisa è sporca, sembra spaesato. Non apprezza la varietà multiculturale che regna nella capitale e non comprende l'attaccamento morboso che gli italiani sembrano dimostrare per lo schermo dei telefonini. Credendolo un attore, il giornalista Andrea Canaletti gli propone di comparire in un programma televisivo. Mussolini coglie l'occasione al balzo: con le sue note doti di affabulatore, sarà certo in grado di riconquistare il popolo.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Sono tornato
Attori principali: Massimo Popolizio, Frank Matano, Stefania Rocca, Gioele Dix, Eleonora Belcamino, Ariella Reggio, Massimo De Lorenzo, Giancarlo Ratti, Guglielmo Favilla, Luca Avagliano, Daniela Airoldi, Alessandro Cattelan, Enrico Mentana, Piera Russo, Camilla Diana, Angela Finocchiaro, Gianantonio Mellone Martinone, Francesco Zenzola, Francesco Sole, Tommaso Accardo, Mostra tutti

Regia: Luca Miniero
Sceneggiatura/Autore: Nicola Guaglianone, Luca Miniero
Colonna sonora: Pasquale Catalano
Fotografia: Guido Michelotti
Costumi: Eleonora Rella
Produttore: Ferdinando Bonifazi, Daniel Campos Pavoncelli, Marco Cohen, Benedetto Habib, Fabrizio Donvito
Produzione: Italia
Genere: Commedia
Durata: 92 minuti

Dove vedere in streaming Sono tornato

Cattive abitudini… / 31 Agosto 2022 in Sono tornato

Dopo aver visto “Sono tornato” mi sono sentito come quando ho scoperto che “Sognando la California” dei Dik Dik era la brutta, molto brutta, copia del capolavoro dei The Mamas & the Papas. Mi chiedo come mai questa cattiva abitudine italiana di rubacchiare le idee e di riproporle in modo fiacco e insipido sopravviva.

Copia venuta un po’ male / 28 Dicembre 2018 in Sono tornato

Copia venuta un po’ male de “Lui è tornato” (tratto dall’omonimo libro), film riferito all’eventualità che Hitler possa risvegliarsi nel mondo di oggi. Il filo conduttore e, forse, anche i propositi sono gli stessi de “Lui è tornato”, ma considerando la più alta qualità di quest’ultimo, la versione italiana risulta ancor più banale. Tra l’altro, al posto di Frank Matano e Gioele Dix si potevano trovare altri volti più adatti per gli stessi personaggi.
Diciamo che nelle scuole, può essere un buon punto di partenza per una riflessione sull’oggi.

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Meglio che te ne stavi a casa! / 30 Giugno 2018 in Sono tornato

Idea mediocre, qualche buono spunto (cosa vuol dire oggi essere italiano?), qualche altro no (solita litania sul popolo che non si ribelle alla mala politica), solito filone parabip romantico, recitazione pessima (ahimè anche Popolizio!).

Monco. / 22 Maggio 2018 in Sono tornato

Disclaimer: sono una Signora Nessuno che non millanta alcuna conoscenza di storia italiana (che non sia quella insegnata al liceo). Siete avvisati.

Ho apprezzato questo film, se non altro perché, seppur con qualche accortezza, sottolinea le contraddizioni che questo paese tutt’ora ha nei confronti del ventennio. Quando la segretaria di MyTv fa un saluto fascista davanti al Duce, il presidente della produzione si affretta ad abbassarle la mano dicendo in tono concitato “Ma che fai? Vuoi farci arrestare tutti!?”
Nel frattempo si canta Faccetta Nera in assemblea (e tutti sanno il testo…) e un tale vestito come il Duce cammina tranquillamente per le vie delle città. Il terrore del carcere non mi pare particolarmente condiviso, ecco.

Noi italiani non abbiamo fatto ancora i patti con questo nostro pezzo di storia, forse non lo faremo mai e semplicemente il tempo laverà via il ricordo di Mussolini, che non dirà molto ai giovani di due-tre generazioni dopo la mia, come Vittorio Emanuele II non dice niente a me.

Però. Però.

Che cos’è che i difensori del fascismo dicono sempre? “Ma il fascismo da solo andava bene, è stata l’allenza con Hitler a essere sbagliata”.
Purtroppo il film ricade in questa visione ridotta della storia. La scena della sopravvissuta a Auschwitz che, incontrando il Duce, si sfoga incolpandolo della morte di tutta la sua famiglia è potentissima ed emozionante, e rimette in riga anche lo spettatore, che fino a quel momento, anche se solo parzialmente, rideva delle idiozie del Duce e delle contraddizioni del popolo italiano.
Non voglio minimizzare gli orrori dell’Olocausto, ma il fascismo non è stato solo l’alleanza con Hitler. I crimini di Mussolini vanno oltre la Seconda Guerra Mondiale e la deportazione degli ebrei. E in un film dove l’unica scena di condanna vera a propria al fascismo è legata a questo non fa altro che riportare una storia monca e avvallare questa teoria (purtroppo molto più comune di quel che si crede).
Poteva essere fatto molto, molto di più.

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