4 Aprile 2014 in La pecora nera

Risulterebbe più che naturale trasporre la pellicola in un’opera teatrale, mantenendo per l’intera durata la medesima scenografia e conducendo il pubblico attraverso un lungo e carismatico monologo.
E’ questo il punto di forza del film e non certo la tecnica fotografica dimostrata con le riprese.
Dettaglio che, con evidenza, mostra la preparazione di Celestini ed il suo ambito.
Interpretazione impeccabile : basterebbe chiudere gli occhi ed ascoltare.

Per essere, però, un film risulta forse carente degli elementi a cui si è più abituati : l’attenzione focalizzata sulle immagini, i silenzi scanditi da nuove inquadrature e i colpi di scena.
6.5

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