Do ma daan

Grande film d’intrattenimento che si svolge in una fittizia Cina novecentesca, mescolando elementi tradizionali a influenze occidentali.
Ritmi forsennati di un film abile nel mescolare commedia, azione, romanticismo senza troppi fronzoli e sottotrame spionistiche.
Le tre protagoniste femminili sono irresistibili, rappresentando aristocrazia, borghesia e la stratificazione sociale più popolare.
Indipendentemente dalla critica sociale che voleva trasmettere Tsui Hark con la sua messa in scena, ciò che emerge prevalentemente è la sua capacità di offrire divertimento allo spettatore con un prodotto di qualità.

Le scene d’azione sono centinellate, ma rappresentate su schermo con teatrale frenesia, integrate perfettamente in un contesto che mantiene sempre il ritmo elevato con un a sapiente alternanza di sequenze che narrano ogni aspetto del film, non facendo mai annoiare lo spettatore.
Il tono ricorda quello dello spaghetti western, capace di mescolare i tantissimi generi che Tsui Hark ha voluto amalgamare in questa opera spassosa e frizzante.
E la sequenza finale, infatti, sembra essere proprio un omaggio al genere nostrano.