BARDO, la cronaca falsa di alcune verità

/ 20226.511 voti
BARDO, la cronaca falsa di alcune verità

Un noto giornalista e documentarista messicano torna nel suo Paese natale. Qui, si ritrova a dover affrontare la propria identità, i rapporti familiari, la follia dei suoi ricordi, la realtà passata e nuova del Messico.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Bardo, falsa crónica de unas cuantas verdades
Attori principali: Daniel Giménez Cacho, Griselda Siciliani, Íker Sánchez Solano, Ximena Lamadrid, Luz Jiménez, Luis Couturier, Francisco Rubio, Andrés Almeida, Clementina Guadarrama, Jay O. Sanders, Noé Hernández, Fabiola Guajardo, Mar Carrera, Rubén Zamora, Omar Leyva, Grace Shen, Edison Ruiz, Daniel Damuzi, Alex Guevara, Misha Arias De La Cantolla, Jorge Gidi, Jeronimo Guerra, Hugo Albores, Grantham Coleman, Luis Gnecco, Alejandro Belmonte, Mostra tutti

Regia: Alejandro González Iñárritu
Sceneggiatura/Autore: Nicolás Giacobone, Alejandro González Iñárritu
Colonna sonora: Bryce Dessner, Alejandro González Iñárritu
Fotografia: Darius Khondji
Costumi: Anna Terrazas
Produttore: Alejandro González Iñárritu, Stacy Perskie, Mary Parent, Karla Luna Cantu
Produzione: Messico
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 159 minuti

Dove vedere in streaming BARDO, la cronaca falsa di alcune verità

Titolo recensione / 31 Gennaio 2023 in BARDO, la cronaca falsa di alcune verità

Girato benissimo, fotografia bellissima, qui e là effetti visivi pietosi, bella “Let’s dance” a cappella. Film a tratti coinvolgente e interessante, a tratti noioso. L'”ultima” ora e mezza avrei voluto chiudere e passare ad altro (ma mi sono costretto a finirlo). Per carità, non avrei tagliato nulla, semplicemente non fa per me.

Chiaramente è un buon film, Iñárritu è un ottimo regista eccetera eccetera, ma non lo rivedrei per alcun motivo al mondo se non forse per soldi. Molti soldi. Base d’asta di 1000 euro.

Abbastanza tedioso, a tratti.

Leggi tutto

Bardo / 17 Dicembre 2022 in BARDO, la cronaca falsa di alcune verità

L’8 1/2 di Iñárritu, la sua riflessione sulla carriera e sul cinema e sul suo status di messicano negli USA. Inutile girarci troppo attorno, è il film più brutto del regista, che di film brutti ne aveva già fatti più d’uno (ha fatto anche film belli, per essere equo). Infarcito di metafore, simboli, allegorie, onirismi per il solo gusto di farlo, Fellinismi e Buñuelismi a tutto spiano, paraculissimo nel suo presentarsi come potente autocritica quando in realtà è solo puerile autoassoluzione. E poi il peccato più grave, dura 160 minuti ed è terribilmente noioso.

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.