Un film divertente, acuto e drammatico / 10 Marzo 2024 in American Fiction

Prima di vedere questo film, temevo che American Fiction fosse un titolo troppo geolocalizzato, per poter essere apprezzato appieno anche a latitudini diverse da quelle statunitensi.
Invece, credo che uno dei pregi maggiori di questo dramedy sia quello di trattare un tema profondamente americano in modo che la sua “logica” possa essere estesa ad altri argomenti e possa essere apprezzato anche da chi ha una formazione culturale e sociale diversa da quella dei protagonisti.

In sostanza, secondo me, senza voler togliere nulla al tema centrale dell'”afroamericanità” e dell’identità culturale nera, American Fiction intercetta argomenti e sentimenti che possono essere estesi e compresi nel resto del mondo.

In particolare, credo che il film scritto e diretto dall’esordiente (alla regia) Cord Jefferson (già sceneggiatore di produzioni che, secondo me, hanno lavorato benissimo su stereotipi e affini legati alle cosiddette minoranze culturali, come Watchmen e Master Of None) sappia raccontare in modo davvero arguto e originale le contraddizioni e i cortocircuiti tipicamente wasp e i loro effetti sulla società bianca e, soprattutto, su quella nera.

Messinscena ordinata, pulita, lineare, molto ben interpretata, senza eccessi. Secondo me, American Fiction è un film molto ben scritto, divertente, acuto e drammatico allo stesso tempo, con personaggi ben delineati con pochi ma efficaci tratti che, via via, con il procedere del racconto, diventano più articolati e interessanti.

(Sette stelline e mezza)

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