17 Dicembre 2012 in Un matrimonio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Oh, questo è un film che consiglierei a chi non ha mai visto un film di Altman, per farsi un’idea. É Altman in quel che gli riesce meglio, film corali in cui milioni di personaggi (qui dicono 49) vorticano in una qualche occasione sociale, che in questo caso forse potreste aver addirittura dedotto quale è. Due ricche famiglie si trovano in una villa sul lago per celebrare il matrimonio dei rampolli. La trama può ridursi a questo, i movimenti e le vicende dei personaggi, perché in un film così non ci sono protagonisti ma solo personaggi, danzano e si affastellano (quanto mi piace questa parola) davanti alla cinepresa; all’inizio il caos regna, dopo un’ora ci si abitua e si è capito chi è chi e sembra un ordito geniale che potrebbe andare avanti all’infinito, senza stancare mai. Da notare solo che ci sono Mia Farrow nel ruolo della sorellina ninfomane della sposa e addirittura Vittorio Gassman e Gigi Proietti nel ruolo del padre italiano della sposa e del di lui fratello.

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