Malcolm

La verità è che la bellezza di Malcolm sta nella sua semplicità. Niente scene drammatiche, niente commozioni esagerate, seppur ci si affeziona a tutti i personaggi (ognuno speciale a modo suo). Da una parte c’è Lois, una mamma coi piedi per terra, di quelle che sgridano i propri figli, fa delle punizioni uno stile di vita, non si lascia in alcun modo intimidire o mettere i piedi in testa. All’altro capo c’è Al, il papà un po’ svogliato, che deve assolutamente essere l’opposto della mamma. Molto presente nella vita dei figli, dà delle lezioni di vita importanti, seppur con metodi discutibili… E poi loro, i terribili figli, ogni personaggio ben costruito. La famiglia perfetta? Scordatevela, qui nascono gelosie, incomprensioni, liti, tutto degenera ma conservando sempre il buon gusto e la decenza. DIECI STELLE!

Finalmente viene portata sul piccolo schermo la vita di una famiglia vera: dimenticatevi dei Cunningham, dei Keaton, dei Robinson o delle Desperate Housewives, così fastidiosamente perfette da farti vergognare di tua madre, che non gira per casa come se fosse ospite d’onore alla Fashion Week, ma una sopravvissuta ad un disastro nucleare, e di tuo padre, che non siede in poltrona chiedendoti com’è andata la giornata, ma sta sul divano come una medusa spiaggiata e lo sguardo perso nei pixel della Tv. E ti vergogni anche di te stesso, adolescente rachitico ed asociale, che in queste serie televisive vieni rappresentato da un 28enne palestrato che va a scuola con uno zaino oscenamente vuoto. Ma Malcolm è un’altra storia, è una serie che riporta senza censure cosa accade in una famiglia media, è un prodotto originale e senza eguali, con gag e battute che rimarranno nella storia Per me è stata una rivelazione, credo che ognuno di noi si riveda per certi aspetti in questa tragicomica e disfunzionale famiglia, perchè quella perfetta, non esiste!