La storia parla di Daigo, un ragazzo molto estroverso figlio del dottor Otaki, il quale, dopo la sua morte, è stato computerizzato. La storia è ambientata a Victor City, una città futuristica che però ha un grande segreto alle sue spalle. Questa città viene presa di mira dai Madokter una spietata razza di alieni. Nonostante le forze di militari tentino di proteggere la città, i Madokter sono di più e la loro tecnologia è superiore. Proprio quando le forze dei Madokter stanno per conquistare la città, il dottor Otaki invia Protteser, Delinger e Garbin . Questi tre robot insieme formano Gordian, un potentissimo robot che, però, non può essere comandato se non con la sintonia con una persona. Questa persona è Daigo, il figlio del dottor Otaki. Così in ogni puntata Daigo, con Gordian, si trova ad affrontare i Madokter capeggiati dal perfido Gran Maestro Dokuma, di cui si vedono solo due occhi fluttuanti e minacciosi. In seguito apparirà anche la sorella di Daigo, Saori che rimarrà ferita cercando di guidare Gordian.
Titolo Originale: 闘士ゴーディアン
STAGIONI/EPISODI: 1 Stagioni , 73 episodi, conclusa
Durata episodi: 23 min.
Attori principali: Yoshito Yasuhara, Gara Takashima, Kazuya Tatekabe, Kiyonobu Suzuki, Koichi Kitamura, Masatō Ibu, Miki Kagawa, Reiko Suzuki, Rihoko Yoshida, Rokuro Naya, Yusaku Yara, Tomomichi Nishimura, Yasuo Muramatsu, Yō Inoue, Akira Murayama, Eiko Yamada, Hideki Fukushi, Hiroshi Masuoka, Hiroya Ishimaru, Junji Chiba, Kazue Komiya, Kenichi Ogata, Shozo Iizuka, Toru Furuya, Yoko Asagami
Creata da: Yū Yamamoto
Sceneggiatura/Autore: Kenichi Matsuzaki, Haruya Yamazaki
Genere: Animazione, Sci-fi
Network: TV Tokyo
Dove vedere in streaming Gordian
Serie per me controversa, con una prima parte buona e una seconda da mani nei capelli.
I punti di forza sono per me essenzialmente questi, i disegni(buoni nonostante i suoi quarantadue anni, peccato però che nella seconda parte peggiorino di molto), l’ambientazione (da amante del genere western non posso che apprezzare questo futuro distopico in salsa western con tanto di imitazione del monte Rushmore), una buona caratterizzazione dei personaggi anche se troppo simili a quelli nagaiani, l’originalità del robot, le musiche che ricordano vagamente quelle di Sergio Leone, il doppiaggio ottimo (qui ammetto di essere di parte dato che amo alla follia la voce calda e potente di Massimo Corizza, per me uno tra i nostri migliori doppiatori), la sigla italiana per me tra le più belle e sottovalutate in ambito robotico, peccato però che poi venga tutto vanificato con una storia confusa e che a metà diventa allucinante e che culmina in un finale che è un qualcosa di imbarazzante da quanto è assurdo.
E poi l’eccessiva lunghezza, settantadue episodi per una serie del genere per me sono troppi(lo sono per chiunque per me, come i film troppo lunghi odio anche le serie animate troppo lunghe).
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