Recensione su The Nice Guys

La farò breve: io e Shane Black (regista, ché come sceneggiatore di Arma letale ho per lui solo lodi lodi lodi) non andiamo d’accordo.

Ero rimasta alla (mia) delusione per Kiss kiss bang bang visto nell’ormai lontano 2005, perciò speravo che con The Nice Guys avesse risolto i suoi problemi con la definizione dei personaggi e le situazioni forzatamente sopra le righe, ma mi pare che, da questo punto di vista, Black non sia maturato granché.
The Nice Guys è solo un nuovo buddy movie che non interpreta in maniera rimarchevole il filone: è un film non completamente riuscito per via di alcuni ammanchi proprio in fase di sceneggiatura, ma che si rende sommariamente simpatico essenzialmente grazie alle interpretazioni dei suoi protagonisti, la strana coppia Crowe-Gosling, e facendo affidamento sull’autoironia e le impreviste capacità brillanti dei due. La presenza della giovane e brava Angourie Rice nei panni di una specie di Nancy Drew padrona di ogni situazione aggiunge una nota curiosa ma improbabile al plot.

Le sequenze completamente riuscite del film si contano sulle dita di una mano (tra queste, annovero quella dell’ascensore, pienamente comica) e la contestualizzazione è relativamente riuscita, nonostante molti elementi permettano di inquadrare la vicenda, sia geograficamente che storicamente (c’è tutto, ma proprio tutto: il mondo del porno di Los Angeles, l’industria delle automobili, la crisi petrolifera, programmi tv e cartelloni pubblicitari cinematografici): quel che manca è il respiro dell’epoca, tanto che la vicenda potrebbe essere ambientata ai giorni nostri senza colpo ferire.

La conclusione lascia presupporre che di The Nice Guys potrebbe essere realizzato almeno un altro seguito.