Stracchino ha scritto un nuovo articolo 1 anno fa
non fa ridere, non funziona, hanno rotto il ***** con posaman, matano e altre macchiette riproposte all’infinito.
Stracchino ha scritto un nuovo articolo 1 anno fa
Brutta e trash copia di breaking bad con un non finale che dovrebbe spingere a vedere la seconda stagione, ma su di me ha l’effetto contrario di farmi perdere totalmente l’interesse. non la consiglio.
alex10 ha cambiato la foto del profilo 4 anni, 7 mesi fa
alex10 ha cambiato la foto del profilo 4 anni, 7 mesi fa
Stracchino ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 8 mesi fa
Il film ha qualche difetto fastidioso, soprattutto la piattezza di alcuni dei personaggi e la presenza eccessiva di comicità da parte del duo Richie-Eddy che paiono i personaggi più importanti. Altri difetti s […]
Stracchino ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 8 mesi fa
Sono andato a vedere questo film con aspettative non molto alte perchè avevo captato che sarebbe potuto essere un flop e avevo dei pregiudizi, in particolare su brd pitt (che non amo molto e in questo film, dai […]
Uhm, in realtà, però, la Tate è fondamentale. L’assunto del film è che il pubblico conosce a sufficienza la sua storia e che non è necessario raccontarla di nuovo: fa già tanto male al cuore così, immaginarla viva e bella per sempre. Il film si concentra su Dalton e Booth, perché non tutti, invece, hanno ben chiaro cosa fosse Hollywood in quel periodo ed è di questo che Tarantino vuole parlare. Così, il regista fornisce la sua visione del contesto, mediato dal ricordo personale e dall’estetica e dai contenuti di alcuni film girati all’epoca. Tarantino non vuole fare un film documentario, vuole ricreare un’atmosfera, quindi è inutile, in questo caso, restare fedele alla realtà: ci sta che il finale non sia fedele. Quello del film è un racconto ucronico: è una pratica divertente, in questo caso al limite del fandom, ma pur sempre stimolante (hai presente il romanzo La svastica sul sole di Philip K. Dick e la serie tv che ne è tratta, The Man In The High Castle?).
alex10 ha scritto un nuovo articolo 10 anni, 8 mesi fa
Questo film del 2011, diretto da Béla Tarr, è un lento viaggio verso la fine…verso la morte.
Il film è diviso in 6 giorni nei quali assistiamo alla vita quotidiana di un vetturino e della sua giovane fi […]È possibile vederlo a questo indirizzo. Tutto legale e con sottotitoli.
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e2abcfc6-7e80-4637-ba0a-48a7f945673a-cinema.htmlGrazie mille per la segnalazione
alex10 ha scritto un nuovo articolo 10 anni, 8 mesi fa
Il film in questione è il settimo dell’invidiabile filmografia del regista americano ed è pure il primo che mi ha lasciato sensazioni negative…che non mi ha appassionato.
Inizialmente, devo dire, mi era anche p […]Beh invidiabile filmografia… direi una sopravvalutata filmografia fatta di alti (The Elephant Man e Twin Peaks) e bassi (Dune e Inland Empire). Tutto il resto è in mezzo direi.
Erasheread, Velluto Blu, Cuore Selvaggio, Mulholland Drive.
Per me si parla di 4 capolavori in 4 decenni e quindi sì, per me è una filmografia invidiabile per tanti altri registi @fiocolume Poi “the elephant man” e “una storia vera” altrettanto ottimi film. Siamo su definizioni assolutamente soggettive comunque, quindi capisco il tuo punto di vista. Anche se ammetto che il tuo “in mezzo”, mi spiazza, visto la particolarità dello stile del regista in questione.P. S. Che poi ci siano stati dei bassi è fuori discussione (nel senso che ti do pienamente ragione).
Ci tengo a precisare, però, che stiamo parlando di cinema a livelli enormi.
“Copia di Breaking Bad” in che senso?
la trama è praticamente la stessa, una persona per bene che diventa un criminale assassino e parallelamente un suo parente indaga su di lui.
Ma, allora, è Breaking Bad che da questo punto di vista, è uguale a cose fatte prima 🙂
Il che non è detto che sia un male, anzi.
Per dire, all’epoca, Gilligan ha dichiarato che una delle sue fonti di ispirazione cinematografica è stata Il padrino di Coppola, dove il personaggio di Michael Corleone (Pacino) cede al “Male” e alla vertigine del potere proprio come succede a Walter White.
E Heisenberg, dopotutto, è Superman al contrario (un super criminale, invece di un super personaggio positivo): Hank è la Lois Lane che, per anni, indaga sull’identità dell'(anti)eroe.
La filosofia di fondo di The Bad Guy è diversa da quella di Breaking Bad: usando anche i cliché del genere crime (quindi, è inevitabile che ricordi qualcos’altro fatto in precedenza e non necessariamente solo Breaking Bad che, pure, non si vergogna a citare! A partire dal titolo, per dire), prova a parlare di mafia e mette in scena una rappresentazione della criminalità organizzata in un modo completamente diverso rispetto a quanto fatto finora dalla media del cinema/della tv del nostro Paese.
Quindi, mi suona strana una definizione come “breaking bad dei poveri”.
Ritengo che, perlomeno finora, la questione sia più complessa di così.
Che, poi, al netto di questo tipo di riflessioni, la serie italiana non ti sia piaciuta, ci sta 🙂