6…caro condor. / 13 Febbraio 2014 in I tre giorni del Condor

Mi aspettavo molto di più da questo film del 1975, mi ha deluso sotto diversi punti di vista. Pur avendone apprezzato alcuni elementi, l’ho trovato nel complesso un film di scarsa qualità e piuttosto inutile.
Si tratta di un thriller diretto da Sydney Pollack, con protagonisti Robert Redford e Faye Dunaway.
Ammetto di non essere mai stato un grande appassionato di film di spionaggio, però di questo avevo sentito parlare piuttosto bene e così mi sono ritrovato a vederlo.
Non voglio estremizzare la mia critica al film, né mettere troppo più in evidenza gli elementi che non mi hanno colpito, il mio giudizio oggettivo si aggira intorno alla sufficienza, più di questo non riesco a dare a questo film, proprio perché non sono pochi gli aspetti che non mi hanno colpito. E non che non mi abbiano colpito in bene o in male, il problema è che non mi hanno colpito per niente.
Partiamo dai punti positivi: nel complesso è un’opera ben confezionata, con un ottimo cast e una buona regia di Pollack, piuttosto intrigante per certi punti.
Però, sono tutte cose positive fine a se stesse, perché nei contenuti, fondamentalmente, l’ho trovato banale ed anche piuttosto confusionario.
L’inizio è un po’ lento e forse anche noioso, man mano si entra più nel vivo di quella che è una storia sì, assai complessa ed articolata, ma comunque semplice e stereotipata.
Come film d’azione non è affatto male, abbastanza elettrizzante e ben fatto, però, a mio modo di vederla, non è nulla di più che un mero film di genere, pur puntando e pretendendo altro.
Quest’opera, adattamento del romanzo “I sei giorni del Condor”, sarebbe una forte critica alla CIA, che nel film agisce incorrettamente. Io l’ho travata, invero, una critica molto banale e ricercata ed alla fin fine lascia il tempo che trova.
La sceneggiatura, pur essendo un adattamento, presenta dei difetti, specie nel personaggio della Dunaway che, per quanto brava l’attrice, non mi ha convinto per nulla, entrando nella storia in modo praticamente casuale ed inverosimile ai massimi livelli, ed ancora più inverosimile la storia d’amore che si instaura con il personaggio di Redford. Una parola per definire il rapporto fra i due e la sue evoluzione (?): strano. E non perché sia particolarmente interessante, ma proprio perché strano sotto tutti i sensi…venuto veramente male. Molte sono, in effetti, le cose irrealistiche in questo lungometraggio, che dovrebbe invece essere tanto realistico per funzionare alla perfezione.
Ecco, è colpa anche mia, sicuramente, non mi ha colpito moltissimo la storia piuttosto ingarbugliata o forse è perché non avevo voglia di vedere questo tipo di film (ma anche no !), sta di fatto che solo qualche aspetto ho gradito. I mezzi di cui si avvale il protagonista per fare le sue “indagini” sono certamente interessanti ed alcune scene, come quelle in cui avvengono i “combattimenti” e le uccisioni, sono venute su piuttosto bene; infatti bene o male un filo di tensione è avvertibile.
Infine, il finale (scusate il bisticcio di parole) mi è piaciuto molto, forse è la sola cosa che ho veramente apprezzato parecchio, perché lascia qualche pensiero sui servizi segreti ed indubbiamente la critica contro di questi si avverte.

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