Le streghe

Ennesimo film tratto da un romanzo di Roald Dahl, già portato al cinema nel 1990 (Chi ha paura delle streghe?)
Nell’Alabama degli anni sessanta, un ragazzino afroamericano rimane orfano e si trasferisce a casa della nonna (Octavia Spencer). L’inizio è difficile ma pian piano la nonna, grazie anche al regalo di una topolina Gigia, riesce a far riprendere il ragazzo. Finchè questi
non si imbatte in un negozio in una strana donna; racconta tutto alla nonna che gli dice che si è imbattuto in una strega. Decidono di scappare e si rifugiano in un hotel di lusso ma proprio lì le streghe decidono di radunarsi.
Discreto film per famiglie, dai toni abbastanza leggeri anche se il finale non è certo quello aspettato (almeno da me). Buoni gli effetti speciali delle trasformazioni; sufficientemente inquietante la Strega Suprema (Anne Hathaway) che però oscura un po’ troppo le altre.
Simpatico il direttore dell’hotel, il sig. Stringer interpretato da Stanley Tucci.

Sono un po’ deluso.
Può succedere se alla regia hai Robert Zemeckis e alla sceneggiatura Guillermo del Toro. Ho alzato troppe le mie aspettative? Storia troppo infantile, che non spicca nei due/tre punti chiave del film con piccoli protagonisti in CGI troppo plasticosi. Invece Il design delle streghe, in particolare di Anne Hathaway, vale da solo la visione del film. Almeno sotto questo aspetto del Toro non delude.

Tuttavia sono molto curioso di recuperare il romanzo di Roald Dahl.