5 Recensioni su

Spider-Man

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Spider-Man
Regia:

Il supereroe che non volevo / 29 Maggio 2020 in Spider-Man

Quando vidi per la prima volta lo Spider Man di Raimi, non mi piacque. Nè mi è mai piaciuto più di tanto in seguito. Non mi piaceva Tobey Mcguaire, non era lo spider man che conoscevo dal cartone animato. E poi mi faceva davvero paura Goblin.Mary Jane, la trovavo insopportabilmente passiva e inutile, nel corso del film si fa solo rapire. Detto questo, ho approfittato della maratona di Sky per andarmi a rivederli tutti e tre.
Il primo, presentava dei difetti, è vero, ma comunque è un film meraviglioso. L’eroe è un insospettabile, l’ironia è pungente e il cattivo è esagerato, ma è affidato a un attore di talento e dal viso spigoloso come Willem Dafoe, che ha turbato gli incubi della mia infanzia per anni.
Ma anche il modo che ha Raimi di rendere spettacolare l’oscillazione tra le ragnatele, quelle sequenze tra i grattacieli così efficaci, era quella la meraviglia del film. Certo la passività di Mary Jane continua a darmi fastidio,ma è l’unico difetto macroscopico della trilogia. Il cammino dell’eroe è fatto di rinunce e perdite, e così deve essere, e anche il finale, non è un finale con il sorrisone, anzi, la scelta di andarsene da Mary Jane per non metterla in pericolo è straziante. Tutto in questo film è entrato nell’immaginario collettivo, la scena del morso è stupenda, ma anche quella della trasformazione di Gobiln o del bacio a testa in giù. E quel che meglio, ha settato un canone che è stato difficile da ignorare in seguito. Molti film di supereroi da Spider Man in poi, ancora più che dal primo X-Men, ripresero le trasformazioni e gli schemi narrativi di questo film. La saga di The Amazing Spider-Man ebbe non pochi problemi a riempire le scarpe di questo, e finì per ricalcarne debolmente le orme, senza riuscire ad aggiungere niente di nuovo.
Era un film che dimostrava che si poteva fare intrattenimento senza i canoni classici della Marvel, che sono strutturati come videogiochi, anzi,non aveva ancora il monopolio Disney. Nolan provò a fare la stessa cosa con il Cavaliere Oscuro, la saga, ma il problema della saga di Nolan era il tono, troppo serio per un contesto fumettoso. Raimi invece azzecca anche questo, rendendo verosimile l’impossibile, creando l’ambiente giusto senza per forza dover alleggerire la situazione a tal punto da renderla ridicola. Si ride quando si può e si piange quando si deve.

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CAPOLAVORO / 7 Ottobre 2018 in Spider-Man

Ricordo ancora la prima volta in cui lo vidi, al cinema con mio padre. Effetti speciali, azione, colonna sonora. Tutto ottimo. Non c’è più niente da dire.

3 Gennaio 2015 in Spider-Man

Chi come me è cresciuta a pane e fumetti, compresi quelli della Marvel, non poteva non guardare con un briciolo di sospetto e di timore alla versione cinematografica di uno degli eroi più umani, ironici, sofferti, tormentati, malinconici che siano mai stati creati dalla penna di un fumettista.
Lui, l’amato “arrampicamuri”, l’adolescente sensibile, timido, verso il quale è impossibile non provare una tenera simpatia e una profonda immedesimazione(almeno io, dato che sono caratterialmente identica a lui), viene descritto da Raimi in modo pressoché identico al fumetto, un eroe vero, puro, che non fa il gradasso ma che soffre dentro di sé per l’indifferenza degli altri come qualsiasi suo coetaneo.
Perfetta la scelta di un attore come Tobey Maguire, il ragazzo della porta accanto, con quel faccino timido, con quell’aria da eterno ragazzo trasognato, quello che puoi incontrare ogni mattina sul tram senza mai notarlo, quello che sgrana gli occhioni e sogna ragazze che sa già che non potrà mai permettersi… lui rappresenta la rivincita dei nerds, dei perdenti, di quelle persone che si sentono sole e colpite dall’indifferenza più totale, quelle che, anche se soltanto in un fumetto, avranno la possibilità, anche se per una volta sola nella vita, di avere in mano il destino dell’umanità.
Raimi aveva già trattato il tema della vergogna e del dramma di essere “mostro” nello splendido “Darkman” e ancora una volta ha dimostrato di possedere la sensibilità necessaria per, in primis, limitare al minimo indispensabile l’intervento degli effetti speciali(e questo è un gran pregio, secondo me) e in secondo luogo di descrivere i sentimenti senza cadere mai nel melenso(altro grande merito secondo me…la famosa scena del bacio a testa in giù è tra le più romantiche e le più belle che io ricordi).
William Dafoe è mastodontico, un inquietante e credibilissimo Goblin.
Unica nota negativa è la presenza di Kirsten Dunst(verso la quale non nutro forti simpatie), che ho trovato poco espressiva(ma questo è un difetto che ho riscontrato in lei già diverse altre volte), poco convincente e piuttosto scialba.

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Un fumettista come me… / 1 Settembre 2014 in Spider-Man

La mia generazione è cresciuta con i fumetti Marvel che prendevano il posto di quelli Disney dopo i primi anni. Vedere il proprio eroe finalmente decentemente riproposto in TV (la scena del suo primo intervento da Spiderman ti va volteggiare insieme a lui) non può che far godere un amante del fumetto come me ma….
Già, il ma va proprio a chi, come me, ama il fumetto. Ci sono alcune cose che fanno storcere il naso come, per esempio, la storia della ragnatela.
Il film, nel suo insieme, non è male e Tobey è credibile nei panni del mite Parker.
Nel suo insieme un bel film per il suo genere ma non aspettatevi molto…

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La rivincita del Nerd / 10 Febbraio 2012 in Spider-Man

Peter Parker, un pò secchione, sbeffeggiato da tutti che si prende la rivincita diventando Spider-man. Il film è bello proprio perchè si sofferma più sul Parker uomo che sul supereroe.
Inoltre in questo primo film, Peter ha qualche difficoltà iniziale a capire e controllare i suoi poteri, il che rende qualche scena comica. Bellissima a questo proposito la scena sui tetti con Parker che cerca di lanciare la ragnatela con comandi anche assurdi: “Vai ragnatela”…
Storia d’amore romantica e tormentata. Bello anche il rapporto con gli zii, con la zia protagonista di alcune tra le migliori battute: “Ti ha morso una tarantola”, “Quasi…”.
Bravo Tobey Maguire perfettamente a suo agio sia nei panni dell’imbranato che del supereroe; perfetti anche i suoi due “Avversari”: Willem Dafoe nei panni del dr. Osborne (non veramente cattivo ma influenzato dall’esperimento e dalla maschera di Goblin) e il figlio Harry.
Bellissima Kirsten Dunst nei panni di Mary Jane.

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