Monster Hunter

La coppia Anderson-Jovovich ci riprova adattando un’altra famosa serie di videogiochi.
Una forza militare d’elite guidata da una donna, Natalie Artemis (Milla Jovovich), cade attraverso
un portale in un mondo popolato da mostri giganteschi.
Buona dose d’azione, con alcuni rimandi anche a Starship Troopers e Tremors (se non altro per le creature sotterranee); interessante il fatto che in un
mondo a predominanza maschile come i militari, il capo della squadra sia una donna (e infatti all’inizio
qualche tensione tra la squadra c’è). Un cacciatore li aiuta a sopravvivere e loro dovranno cercare un
modo per tornare nel loro mondo.
Il film è puro intrattenimento, utile per passare un’ora e mezzo abbondante di svago.
Nel resto del cast da citare Ron Perlman (l’ammiraglio), Meagna Good è Dash.

Monster Hunter è il cinema ridotto all’osso: solo azione, e il minimo indispensabile di costruzione dei personaggi e del mondo che li ospita; non per nulla il film deriva da un videogioco. Molti critici hanno deprecato questa estrema parsimonia; ma in questo modo la trama acquista una leggerezza che la rende a mio parere più godibile. Niente lungaggini, niente divagazioni pseudoscientifiche, niente melensaggini; solo – appunto – azione. Azione che, anche se non sempre originalissima, è comunque molto divertente.

Paul Anderson…Milla Jovovich eroina ammazza-tutto…mi ricorda qualcosa…
Impossibile non fare il collegamento , sostanzialmente togliamo gli zombie e li sostituiamo con due mega mostri e qualche ragnaccio antipatico.
Il primo mostrone è un parente alla lontana del Balrog tolkieniano , mischiato ai cari vecchi Tremors.
Il secondo, una specie di dragaccio cattivissimo alla Games of Thrones.
Praticamente con Anderson, vai sul sicuro come con Michael Bay: sai già cosa aspettarti e non rimarrai deluso. Nel bene e nel male.