4 Recensioni su

Come d'incanto

/ 20076.4483 voti

Mah… / 5 Dicembre 2016 in Come d'incanto

Ci sono delle cose che stonano, però alla fine gli do 6 invece che 3.

Come d’incanto: ironia, citazionismo e scoiattoli isterici / 9 Gennaio 2015 in Come d'incanto

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il film è un gran pastrocchio, specialmente sul finale e, pur trattandosi di una favola, hai voglia ad aggrapparti al concetto di sospensione della realtà, quando -per esempio- non comprendi/non vedi/non capisci come lo scoiattolo isterico abbia effettivamente dato una mano a far crepare il drago.

Vabbuò, detto questo, la prima metà del film mi ha divertita parecchio, soprattutto grazie all’interpretazione di Amy Adams che 1. ha capito alla perfezione a quale gioco stava giocando e 2. somiglia paurosamente alla sirenetta Ariel.
Le sue mani, sempre atteggiate in maniera disneyana, con mignoli sollevati, dita mobilissime, sono la copia ideale di quelle di Biancaneve, Rosaspina e Cenerentola, e poi i suoi occhi perennemente sgranati, i suoi movimenti affettati, cicisbeici… In queste vesti, farebbe la gioia di ogni rotoscopio (nota: Anne Hathaway ci ha riprovato con la Regina Bianca in Alice in Wonderland, ma con meno successo, a parer mio).

La sequenza delle pulizie nell’appartamento di Dempsey mi ha fatto ridere di cuore, nonostante il pacioso ribrezzo per l’idea che a farle fossero ratti di fogna, pulciosi piccioni e blatte.
Tolta questa scena, il merito di avermi fatto guardare il film fino alla fine è stato l’abbondante citazionismo (da La bella e la bestia a Lilli e il vagabondo passando per Il re leone, perfino) ed il contrasto tra il mondo reale e quello dell’iconografia disneyana: la scena cantata in Central Park è la dimostrazione della follia congenita dei musical animati, dove spuntano adepti del ballo e del canto anche da sotto le zolle dei prati, senza ragion d’essere.
Una messinscena del genere parimenti ridicolizza ed esalta, per contrasto, il patrimonio visivo tramandatoci dallo zio Walt: il senso di straniamento che mi ha provocato quella sequenza è stato elevatissimo, non sono ancora in grado di dire se mi sia risultata gradita o meno, eppure -non so- la cena nel castello della Bestia con il candeliere canterino non mi ha mai provocato simili turbamenti!

James Marsden è, giustamente, inutile come qualsiasi principe classico, autoironico sì, ma decisamente meno riuscito di Giselle/Adams.
La Sarandon nelle vesti della strega è da dimenticare: complice un costume francamente inguardabile (quegli zatteroni ai piedi…), il suo personaggio è privo di malvagio mordente e poi mi domando perché avesse bisogno di saettare continuamente la lingua.

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1 Marzo 2013 in Come d'incanto

Carino, ma niente più.
E poi alla regina cattiva potevano far dire cose più sensate che “formosus, speciosus, praeclarus”?

29 Ottobre 2012 in Come d'incanto

Come d’incanto è uno dei film Disney che assolutamente preferisco, è fresco, divertente e coinvolgente!
Come d’incanto fa incontrare il mondo animato Disney e quello reale narrando la storia di una quasi principessa che si ritrova nel mondo reale, New York, a fare i conti con i sentimenti che vi regnano e con il vero amore.
Questo film è pieno di canzoni che però non spezzano per nulla il ritmo della narrazione e coinvolgono ancor di più lo spettatore nelle vicende della protagonista.
Patrick Dempsey fu lanciato in questa avventura dopo il successo di Grey’s anatomy, la sua interpretazione è molto bella, anche se un po’ scontata, ma non è colpa sua se ha la faccia da principe azzurro!
Continua su: http://loren-ilmondodilory.blogspot.it/2012/04/come-dincanto.html

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