ANDROMEDA CEPPO / 29 Ottobre 2020 in Andromeda
Primissima trasposizione Crichtoniana per il cinema il film diretto dal veterano Robert Wise è perfetto nella sua lentezza analitica. Una compassata indagine scientifica che rende efficacemente tutto il processo di individuazione di un organismo patogeno.
La lentezza che pervade l’opera potrebbe annoiare parecchie persone, ma se siete ben disposti verso genere investigativo in camice bianco, le due ore di durata passeranno che è un piacere.
Storia intrigante e ben girata con un retrogusto anni ’60. Per epoca e budget non si poteva sperare di ottenere qualcosa di meglio. Bella l’atmosfera generale con un paio di scene d’assoluto impatto ancora oggi. Il cast di attori poco noti perfeziona l’idea di veridicità della vicenda.
La penna di Michael Crichton è sempre stata troppo avanti rispetto ai suoi anni. Grazie ad una tecnica di scrittura avvincente, i suoi racconti tecno thriller-fantascientifici pieni zeppi di dati, hanno sempre avuto una carica visiva notevole tanto da attirare l’interesse di studios e registi. Anche per questo motivo ben 14 dei suoi 29 romanzi sono già stati impressi su celluloide.
Tornando all’opera in questione, il film è buono solo per chi si calerà nei panni di uno scienziato. In caso contrario lo odierete dopo venti minuti. A pelle ho ravvisato alcune similitudini con il romanzo del 1987 “Sfera” sempre di Crichton.