Livelli celestiali / 29 Aprile 2024 in Shogun

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sinceramente mi aspettavo qualcosa di molto diverso dai trailer e dai primi 10 minuti, ma anche dalla sigla, che termina con un bellissimo elmo da battaglia giapponese che sembra anticipare chissà quale sanguinosa sfida territoriale.
In realtà di battaglie e azione in senso stretto, ce ne sono poche, pochissime.
Ma c’è tutto il resto:recitazione sublime ,scenografie meravigliose,personaggi profondi e carismatici, dialoghi intrisi di significato, sempre a cavallo tra l’epico e il poetico. Ecco, Shogun è una serie…POEPICA, se mi consentite il neologismo.

Non c’è stato un singolo minuto dove non mi sono sentito rapito dalle atmosfere, dagli intrighi, dagli intrecci narrativi, dal pathos. Forse ho percepito un lieve calo intorno alla quinta – sesta puntata, ma nulla di che.

I personaggi mi sono entrati sottopelle, dall’enigmatico stratega Toranaga, al coraggioso e romantico Blackthorne, dalla (bellissima) Mariko al doppiogiochista Yabushige (sempre in bilico tra – falsa? – devozione e ambizione).

Onore,sentimento,devozione,religione,politica,storia,amore,tradimento,avventura. C’è tutto in queste 10 stupende puntate.
E’ una di quelle serie a cui ho “voluto bene” e mi dispiace che sia finita. Tipo la prima stagione di True Detective, ecco, seppur distante anni luce.

Non do 10 , solo per questo “alone” di Ultimo Samurai che pervade dal primo all’ultimo minuto.
Sebbene siano due prodotti quasi agli antipodi, per me è stato impossibile non pensare al film del 2003 quasi in ogni puntata, sono troppe le similitudini e le sovrapposizioni (talmente evidenti che elencarle sarebbe pleonastico).
Cosa che tra l’altro è un corto circuito cronologico, perchè la serie è basata su un romanzo del 1975, ben precedente all’uscita dell’Ultimo Samurai.

Concludendo, serie imperdibile e di una bellezza unica.

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