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“The Hateful Eight”: 5 illustri predecessori

L'ottavo lungometraggio di Quentin Tarantino, tra i film più visti al cinema nelle ultime settimane, cita più o meno apertamente numerose pellicole del passato: Nientepopcorn.it vi illustra una manciata di riferimenti riconducibili a cinque di esse, firmate da alcuni dei padri putativi del regista statunitense.

IL RITORNO DI TARANTINO: 8 PERSONAGGI IN CERCA DI GIUSTIZIA

THE HATEFUL EIGHT, l’ultimo lungometraggio scritto e diretto da Quentin Tarantino, ha raggiunto le nostre sale il 4 febbraio e, al botteghino, ha subito sbaragliato gli altri film: solo nel primo weekend di proiezione, a dispetto del minutaggio notevole (ben 187 minuti), ha incassato oltre 3,4 milioni di euro, rimanendo inchiodato per diverse settimane nella top five dei titoli più visti al cinema.
A tre anni dall’uscita di DJANGO UNCHAINED (2012), il primo western ufficiale di Tarantino, il regista ha chiamato a sé molti degli attori-cardine dei suoi più celebri lavori. Allora, ecco Samuel L. Jackson, che veste la giubba del Maggiore Marquis Warren: tra i cinque ruoli precedenti in cui è stato diretto da Tarantino, spicca quello del man in black Jules Winnfield in PULP FICTION (1994). Poi vi è Kurt Russell, in GRINDHOUSE – A PROVA DI MORTE (2007) un maniaco assassino, mentre qui è un cacciatore di taglie di nome John Ruth detto “Il Boia”. Tra gli 8 temibili pistoleri del titolo vi sono anche Tim Roth, alla sua quarta collaborazione con Tarantino, qui Oswaldo Mobray, il “vero” boia chiamato ad eseguire “una sana forma di giustizia distaccata”, alias Mr. Orange ne LE IENE (1992) e celebre Zucchino in PULP FICTION, Walton Goggins, allenatore di schiavi in DJANGO UNCHAINED, qui uno nei manigoldi di Mannix, e Michael Madsen, altro volto ricorrente del cinema tarantiniano, presente ne LE IENE e nei due volumi di KILL BILL (2003), nei panni di Joe Gage.
Insieme a Demián Bichir (LE BELVE, 2012), Bruce Dern (NEBRASKA, 2013) e Channing Tatum (FOXCATCHER, 2014), tutti questi personaggi sono i protagonisti di una vicenda ambientata poco dopo la fine della Guerra Civile americana: le loro pur convincenti intepretazioni ruotano intorno alla tanto straordinaria quanto selvaggia performance di Jennifer Jason Leigh (candidata agli Oscar 2016 come Miglior attrice non protagonista), la temibile Daisy Domergue. Attraverso il progressivo svelarsi delle intenzioni dei singoli personaggi costretti all’interno di un ambiente claustrofobico (un emporio immerso tra le montagne innevate del Wyoming), ma reso accessibile agli spettatori in ogni suo dettaglio dalle possibilità tecniche offerte dal 70mm, formato ultra-classico scelto appositamente da Tarantino per esaltare al meglio taluni dettagli del film, ci si interroga sulla possibilità dell’esistenza di una reale forma di giustizia.

TARANTINO E I SUOI ILLUSTRI REFERENTI: 5 FILM CITATI IN “THE HATEFUL EIGHT”

Nientepopcorn.it vi offre un breve elenco di pellicole a cui Quentin Tarantino ha fatto più o meno esplicito riferimento in THE HATEFUL EIGHT: si tratta di film che hanno influenzato il suo stile e da cui l’irriverente regista ha tratto linfa vitale per tutti i suoi lungometraggi.
Se ancora non avete visto il film di Tarantino, occhio agli spoiler!

[Nella foto, Samuel L. Jackson in THE HATEFUL EIGHT]

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