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I Magnifici 7 – I migliori personaggi di Alberto Sordi

Alberto Sordi è stato un mattatore del cinema italiano. I migliori film di Sordi hanno contribuito a descrivere la società italiana. Ecco i suoi migliori personaggi.

alberto sordi abbraccia totò 1966

Alberto Sordi e la commedia italiana

Il 24 febbraio 2003, nell’amata Roma, moriva a 83 anni uno dei più grandi attori italiani, Alberto Sordi.
Dire che Sordi è stato uno dei migliori rappresentanti della commedia italiana è praticamente superfluo.
Eppure, non ci stancheremo mai di ricordare quanto importante e definitivo sia stato il suo contributo alla storia del nostro cinema.
“Come Tognazzi. Come Totò. Come Rascel. Come Chiari. Come tanti altri che hanno finito col costituire, poi, per anni, quando non riuscivano a diventare protagonisti, il tessuto umano medio-basso del cinema italiano corrente, particolarmente di quello comico o brillante”, ha scritto Claudio G. Fava.

Gli esordi di Alberto Sordi nell’avanspettacolo

La formazione artistica di Sordi è stata atipica.
Avanspettacolo con Wanda Osiris e radio, per un periodo relativamente breve. Prima, ci sono state la casa di via San Cosimato, il quartiere di Trastevere, la strada, Roma tutta.
“Il quartiere aveva la tipica atmosfera di paese, con i palazzi alveare, le case di ringhiera, la gente umile. Un’isola felice, piena di calore”, ricorda lo stesso Sordi in una sua autobiografia.
Attingendo a quel patrimonio umano frequentato a lungo, a partire dai primi anni Sessanta, ha cercato di contribuire alla costruzione dei suoi personaggi, sia come sceneggiatore ufficiale che come consulente. “Non ho mai creato un personaggio per costruirci sopra un film ma, al contrario, sono sempre partito da una persona incontrata o conosciuta casualmente per strada, famosa o anonima, e su di essa ho realizzato una storia.”

“Ammazza, che fusto!”: il neorealismo satirico di Alberto Sordi al cinema

Uno dei primi personaggi di Sordi: il compagnuccio della parrocchietta nel film “Mamma mia che impressione!”.

“Mi rendevo perfettamente conto di essere un attore comico, un comico particolare però, inconsueto, senza la faccia e l’atteggiamento del clown. (…) Non copiavo da Totò, né tantomeno da Chaplin. Ero solo uno che voleva far ridere, riprendendo dalla vita, dalla realtà di goni giorno, i tic, i modi, gli usi e gli abusi della gente comune, fino al grottesco e alla derisione più feroce.”
Proseguendo idealmente l’opera di De Sica e Rossellini, quello di Sordi è stato un neorealismo satirico, pronto a raccontare l’Italia borghese che cambiava dopo la Seconda Guerra Mondiale, attento a seguire l’evoluzione del costume.
Ancora Fava: “Dietro gli ironici occhi azzurri, dietro le mani pronte a piegarsi in un’antologia di gesti ammonitori che hanno la stessa, irripetibile precisione da miniatura delle smorfie taglienti di Totò si cela la qualità più segreta e più palese dell’italiano medio. (…) Sordi, l’efficiente, il solitario, geniale Sordi imprenditore di se stesso: uno specchio dei nostri sogni cattivi e delle nostre buone malignità, segno segreto e palese della difficoltà e della rarità di essere un attore decisivo, oltre che un grande attore“.

I Magnifici 7: i migliori film di Alberto Sordi, i personaggi e le battute cult

Per la rubrica I Magnifici 7 di NientePopcorn.it, addentriamoci velocemente nella filmografia di Alberto Sordi, ricordandolo attraverso alcuni dei personaggi più significativi della sua carriera cinematografica e le loro battute cult.
Cliccate sulle locandine, per aprire le schede-film e scoprire trame, cast, voti e commenti degli utenti di NientePopcorn.it e i siti di streaming legale dove recuperare i vari titoli (se disponibili).

Note bibliografiche

[1] Paolo Valmarana in Claudio G. Fava, Alberto Sordi, Gremese Editore, 1979.
[2] Enrico Giacovelli, Un italiano a Roma, Lindau, 2003, p. 45.
[3] Claudio G. Fava, Alberto Sordi, Gremese Editore, 1979, p. 47.
[4] Paolo Valmarana in Claudio G. Fava, in op. cit., p.245.
[5] Claudio G. Fava, in op. cit., p. 130.
[6] Giuseppe Marotta, in Claudio G. Fava, op. cit., p. 131.
[7] Alberto Sordi, a cura di Maria Antonietta Schiavina, Storia di un commediante, Zelig Editore, 1999, p.49.

[Nella foto: Alberto Sordi abbraccia Totò, 1966. Photo Credit: Wikimedia Commons].

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