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L’avventura hollywoodiana di Anna Magnani, l’attrice dai mille volti costretta nei cliché

La carriera della famosa attrice italiana ha avuto una parentesi hollywoodiana. Un libro di Barbara Rossi racconta i retroscena dei film americani della Magnani.

pelle di serpente film con anna magnani occhi lucidi

I film americani di Anna Magnani, l’antidiva italiana

Ombrosa, istintiva, meticolosa, prepotente, passionale, magnanima, unica. Questi sono solo alcuni degli aggettivi attribuiti nel tempo ad Anna Magnani, la famosa attrice italiana paragonata alle più grandi interpreti del cinema e del teatro internazionale, come Greta Garbo, Eleonora Duse o Sarah Bernhardt.
Sono tanti i personaggi della Magnani, una donna famosa per il suo rifuggire il trucco di scena, fiera delle proprie rughe. Anna Magnani è stata un’attrice in grado di fondere“naturalezza e artificio, istintività e riflessione, tecnica ed estro”.
Nella filmografia di Anna Magnani, ricorrono tre macro-personaggi (la donna perduta, la popolana e la madre tragica), interpretati in film come ASSUNTA SPINA di Mario Mattoli (1948), L’ONOREVOLE ANGELINA di Luigi Zampa (1957) e MAMMA ROMA di Pier Paolo Pasolini (1962). Lei stessa faticava a definirsi: “Chi sono io? Boh! Sono profondamente umana”.
Due nomination e un Oscar vinto, nel 1956, per LA ROSA TATUATA hanno coronato la breve ma intensa avventura a Hollywood della Magnani, la prima attrice italiana a ricevere il famoso premio cinematografico internazionale.
Su NientePopcorn.it, ripercorriamo l’esperienza americana di Anna Magnani, anche grazie a un libro che la racconta in modo appassionato e approfondito.


I mille volti di Anna Magnani

Donna e attrice poliedrica, Anna Magnani (Roma, 1908-1973) salì su un palco teatrale, nel 1926, spinta “dal bisogno di essere amata, di ricevere tutto l’amore che avevo mendicato nella vita”. La stampa internazionale la chiamava “La tigre del Tevere”. Nannarella, come la conoscevano a Roma, è stata una icona del Neorealismo, un simbolo di rottura con il cinema di regime dei “telefoni bianchi” e una incarnazione della sua città natale.
Con Roma, ebbe per tutta la vita un rapporto viscerale.
La carriera della Magnani è sempre stata scandita da quel connubio arte-vita in cui un artista mostra al pubblico la totale aderenza tra il corpo dell’attore e quello del personaggio interpretato.
Per quanto riguarda la Magnani, questa comunione ha trovato il suo apice in ROMA CITTÀ APERTA di Roberto Rossellini (1945), regista con cui ebbe una tormentata relazione, il film manifesto del Neorealismo che segnò il successo internazionale dell’attrice.

Barbara Rossi, esperta di linguaggio e storia del cinema, ha dedicato a Nannarella un testo particolarmente interessante, Anna Magnani: un’attrice dai mille volti tra Roma e Hollywood (ed. Le Mani, 2015).
Nel suo ricchissimo saggio biografico, la Rossi, che, da anni, si occupa del fenomeno divistico e della figura di Anna Magnani, illustra con dovizia documentaria la carriera dell’attrice romana, concentrandosi su un momento particolare della sua carriera, il “periodo hollywoodiano”, corrispondente a un trittico di film.
Attingiamo proprio al saggio della Rossi, per descrivere una parentesi fondamentale della carriera dell’attrice, parlando di 3 film con Anna Magnani.

Anna Magnani: l’attrice italiana apprezzata anche dal cinema americano

Anna Magnani è stata una figura complessa, versatile e contraddittoria, “un talento unico nel suo genere”, impossibile da imbrigliare in un “ruolo precofenzionato”.
Anche per questo l’attrice romana è fra le personalità artistiche più rappresentative del cinema italiano del Secondo Dopoguerra.

Anna Magnani in “Bellissima” (1953).

Fin dalla seconda metà degli anni ’40 del Novecento, l’America segue con interesse la Magnani e, in particolar modo, il celebre scandalo internazionale Magnani-Rossellini-Ingrid Bergman. Per la Magnani, provano ammirazione il produttore Samuel Goldwyn, il regista Frank Capra e la collega Bette Davis, che diventa una sua grande amica.
Invece, a partire dagli anni Cinquanta, in Italia, sembra che non ci sia più spazio per lei.
Nonostante il successo conquistato in teatro e al cinema, Nannarella viene emarginata e denigrata a favore delle giovani “maggiorate fisiche” del nuovo “neorealismo rosa”.
Sono proprio le difficoltà a lavorare in Italia a spingere la Magnani ad abbracciare l’esperienza americana, convinta dall’amico drammaturgo Tennessee Williams (che là definì la “donna più anticonvenzionale” mai conosciuta) e dal produttore americano Hal Wallis.

All’inizio, il carattere schivo e la paura di recitare in lingua inglese frenano la Magnani, che accetta di lavorare negli Studios solo dopo 5 anni di lunghe trattative. La Magnani lascia la sua amata Roma per portare sullo schermo il dramma The Rose Tattoo, scritto appositamente per lei da Williams.
In occasione della presentazione internazionale di BELLISSIMA, nel 1953, “la tigre del Tevere” approda a Hollywood. La Magnani viene accolta a braccia aperte negli Stati Uniti. Anna è l’antidiva che incarna “con realismo la miseria fisica e la triste esistenza”. Attraverso di lei  “gli spettatori mitigano le conseguenze della guerra”, perché la Magnani è lontana dai modelli dello star system e la sua recitazione naturalistica riesce a far coincidere realtà e finzione.

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Gli ultimi film di Anna Magnani, tra Kramer e Fellini

L’avventura americana della Magnani si conclude tra luci e ombre, a causa della poca adattabilità di un’attrice atipica e dell’eccessiva rigidità di Hollywood, che le ha fruttato una clamorosa vittoria agli Oscar, ma che, d’altro canto, l’ha confinata nel ruolo dell’italiana emigrata, costretta in quei cliché in cui “secondo l’immaginario collettivo americano, una donna italiana doveva necessariamente rientrare”.
In realtà, però, la Magnani ha avuto ancora un’ultima esperienza legata al mondo di Hollywood.

Nel 1968, l’attrice prende parte al film IL SEGRETO DI SANTA VITTORIA di Stanley Kramer (The Secret of Santa Vittoria, 1969), ancora con Anthony Quinn.
Si tratta di una film ibrido. La produzione è americana, ma il film è stato girato in Italia, con un cast misto.
La rappresentazione dell’Italia è basata su una lunga serie di cliché e alla Magnani è affidato di nuovo un personaggio stereotipato.

Il film di Kramer è un insuccesso di critica e pubblico.
IL SEGRETO DI SANTA VITTORIA è il penultimo film girato dalla Magnani, prima di ROMA di Federico Fellini (1972), il suo definitivo addio al cinema e “degnissimo epilogo di quasi quarant’anni e cinquanta titoli di una carriera impareggiata e impareggiabile”.

Anna Magnani muore un anno dopo, a Roma.

[Nella foto principale: Anna Magnani nel film PELLE DI SERPENTE].

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