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Train de vie - Un treno per vivere / 19987.9294 voti

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VOTO:
9

Mihaileanu fa centro per la terza volta! E, anzi, questo è forse il suo film più bello, perchè così splendidamente omogeneo nelle diverse parti, ironico e triste al contempo, accompagnato da una bella colonna sonora (di Goran Bregovic) e ben doppiato in Italiano (dialoghi di Moni Ovadia), così da non perdere il senso più profondo dell’ironia con cui il regista rumeno colpisce tutti, dai naziasti ai comuinisti, dai partigini agli ebrei, agli zingari.
Nel microcosmo del treno si espandono tutti gli stereotipi di un’epoca problematica, all’interno di una comunità di ebrei in viaggio si ripropongono tutti quei movimenti di pensiero che hanno costituito, nel bene e nel male (anzi, è più corretto dire nel male e basta), la base per quelle differenze socio-politiche che, ancora adesso, ci trasciniamo dietro.
Mihaileanu con un’ironia sottile, a tratti cinica, tratteggia da sapiente impressionista tutti questi personaggi e riporta la realtà dell’Europa in guerra all’interno di un treno. Ci riesce splendidamente, senza cali di interesse, senza perdersi in commediole insensate, riuscendo anche a trasmettere quel senso di drammaticità che, in realtà, pervade tutta la storia e che trova il suo apice alla fine.

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