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Una storia vera / 19997.8292 voti

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Sette e mezzo.

di
VOTO:
7

Una storia vera.

La pellicola, diretta da David Lynch è un commovente e donchisciottesco road movie che vede come protagonista un settantatreenne chiamato Alvin, ex veterano della II guerra mondiale, orgoglioso ed umilissimo paesanotto il quale trascorre i restanti giorni della sua vita in modo pacifico.
Pur avendo i suoi fantasmi che tornano di tanto in tanto nella sua esistenza, cerca in tutti i modi di viverla come viene (citando il cowboy de “Il Grande Lebowski”). Vive con una figlia con dei problemi, scossa dalla sottrazione dei figli da parte dei servizi sociali, ha i suoi acciacchi, l’età comincia a farsi sentire e soprattutto sono anni che non parla con il fratello. Il film è tratto da una storia vera, il nostro portagonista, venuto a sapere dell’infarto del fratello, coglie l’occasione per sotterrare l’ascia di guerra, perdonare e riconciliarsi.
Un fratello è sempre un fratello.
Purtroppo non ha la patente, la figlia non può guidare e gli amici che ha son tutti vecchi quindi dargli una mano neanche a parlarne.
Allora ? Allora niente, armato del suo trattorino e di santa pazienza parte verso l’ignoto o meglio verso il Wisconsin… Wisconsin che nome cazzuto.
Il primo trattorino lo abbandona, opta allora di comprare un John Deere (trattore niente male secondo mio fratello, oh fa l’agrario se non lo sa lui), i trattori non sono bolidi aggiungiamoci che il viaggio non è facile, percorrerà centinaia di chilometri e incontrerà tante persone.
Tutto questo per incontrarsi con un fratello di 76 anni, per giungere a una riconciliazione, per far capire che se una persona è importante la si riprende a costo di mettersi in gioco o in dubbio.
Tra le altre cose non si ricorda neppure perché ha litigato con il fratello, succede quando passano tanti anni o quando ti sei fatto un bicchiere di troppo.
Un film piacevolissimo, a tratti divertente a tratti triste e riflessivo.
L’unica caratteristica “Lynchiana” di un film che di Lynchiano ha molto poco (forse è per questo che mi è piaciuto molto) è la presenza di una coppia di meccanici rimbambiti che si fanno soggiogare dal vecchietto quando chiedono una cifra esorbitante per riaggiustare il trattore.
Un film semplice, dove contano molto le emozioni provate dal protagonista, per non parlare del gioco di sguardi quando ricorda il passato, un passato triste, duro, tremendo non solo nelle trincee ma anche durante gli anni seguenti il ritorno in Patria .

DonMax

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