Un film che sembra fatto per chi non ha visto quelli precedenti, la prima parte è infatti tutto un riassuntino su come funziona la “maledizione”.
Aver abbassato l’età dei protagonisti è un chiaro indizio a chi sia il pubblico di riferimento.
Per la modalità delle morti sembra di trovarsi in un FINAL DESTINATION qualsiasi.
Ovviamente i romanzi di Koji Suzuki non c’entrano più niente.