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La famiglia Fang / 20166.464 voti

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Father and Sons

di
VOTO:
7

Dramedy molto interessante, perché, dietro una traccia narrativa principale decisamente originale per via dei comportamenti dei protagonisti, nasconde temi noti e conosciuti, in cui è facile ritrovarsi.
Sostanzialmente, i Fang senior sono genitori come tanti altri, che riversano sui figli aspettative e proiezioni personali a cascata. La progenie gli è utile per soddisfare il proprio ego e poco più.

Nello specifico, e qui sta la loro particolarità, i figli meritano il loro affetto solo nel momento in cui procurano “soddisfazione artistica”. Il fatto che siano persone che hanno sviluppato grossi problemi comportamentali e relazionali, tanto da non avere alcun tipo di relazione che esuli da quella famigliare fratello/sorella, non li tange, poiché anche le loro alienazioni rientrano nell’economia della gigantesca performance artistica che è la loro vita.
In questo senso, il film è agghiacciante: in sintesi, parla di vite ridotte a pura rappresentazione per volontà di terzi. La metafora è lampante ed è ben chiarita da papà Fang durante lo spiegone finale: “I miei hanno rovinato me, i suoi hanno rovinato lei, se avrete figli li rovinerete. I genitori fanno così. E allora?”
Famosi o meno, artisti o no, qualunque genitore (e, per estensione, qualsiasi magister) influenza la vita dei figli (degli allievi) con le proprie scelte, fatte in buona o cattiva fede: l’errore è dietro l’angolo. Ma, qui, è spaventoso come i Fang-genitori abbiano scelto deliberatamente di indirizzare la vita dei figli in un imbuto. La madre è succube, ormai non discerne neanche più cosa è sensato da cosa non lo è. Papà-Fang è un mostro, un vero orco che fagocita personalità e anime. Spaventoso.

Bravi tutti gli interpreti.
Tecnicamente, rimprovero al film una fotografia basata essenzialmente sui controluce che, invece di creare un’atmosfera intima e raccolta, mi hanno reso un po’ difficoltosa la visione.

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