Takashi Miike è uno strano regista. Sicuramente prolifico ha uno stile vario e un tocco furbesco…13 assassini non ha nulla a che vedere con questo minestrone di generi che – chiaramente – fa impazzire uno come Tarantino. Ma la regia sofisticata, cioè curata, cioè astuta e capace di spaziare e rimescolare con eleganza c’è tutta.
E’ una boiata incredibile ma è fatto bene.
E Tarantino qui già faceva prove per il futuro Django..