20 Febbraio 2013
Takashi Miike è uno strano regista. Sicuramente prolifico ha uno stile vario e un tocco furbesco…13 assassini non ha nulla a che vedere con questo minestrone di generi che – chiaramente – fa impazzire uno come Tarantino. Ma la regia sofisticata, cioè curata, cioè astuta e capace di spaziare e rimescolare con eleganza c’è tutta.
E’ una boiata incredibile ma è fatto bene.
E Tarantino qui già faceva prove per il futuro Django..
Recensione da Oscar
storia pasticciata ma ben confezionata.
@lunatica, dov’è che sarebbe pasticciato, scusa?
nei perché, nelle scenografie: contrasto tra ambientazioni e culture , nella difficoltà di attribuire i ricordi al personaggio giusto.
@lunatica, il che pone un’altra domanda: che rapporto hai con la filmografia di Takashi Miike? Perché dove tu dici pasticciata io dico visionaria.
consigliami che altro vedere: questo era il primo che ho visto (dopo il Django di Tarantino e quello di Corbucci – ho la tendenza ad esaurire un tema- ) ma non ho pre-giudizi.
@lunatica dovresti vedereanche Rango per esaurire il tema. Di Miike merita sicuramente Ichi the killer!
Oddio visionaria.. forse si sta guardando il film con un occhio scarsamente obiettivo. L’alto tocco registico c’è, ma si perde in diversi punti che fanno perdere belle, fascino e credibilità alla già inverosimile pellicola. Per dirne uno: l’effetto da Looney Tunes quando Yoshitsune apre il borsone delle armi. Io dico: perché?