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Star Wars - Il risveglio della Forza / 20156.9501 voti

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Il canto funebre di Star Wars – perché episodio VII è un brutto film

di
VOTO:
3

Premetto che recensirò questo film in quanto film di Star Wars. Accennerò anche all’impatto che può avere su chi conosce solo vagamente la trama, ma se questo film ha avuto un tale impatto mediatico è esclusivamente perché si tratta di Episodio VII e quindi la mia recensione partirà da questo presupposto.
Purtroppo come fan della saga questo film mi è sembrato un film alieno alla struttura narrativa di Guerre Stellari, al punto da farmi pensare che la saga sia tragicamente morta o, se si vuole vederla dal lato positivo, sia gloriosamente finita con i precedenti sei film.

Questione spoiler: non farò spoiler diretti (tranne dove indicato in maniera chiara), però chiaramente parlando delle scelte del regista qualcosa si può intuire, se ciò vi disturba smettete subito di leggere.

Per prima cosa vediamo perché questo film è così poco Star Wars, poi vedremo perché scontenta in particolare i fan e in fine cosa ne potrebbe dire un estraneo alla saga (o un fan molto blando).

Star Wars è sempre stato caratterizzato da tre aspetti:

1. la crescita dei personaggi (verso il bene o verso il male)

2. il dramma familiare

3. la lotta profonda fra bene e male.

Vediamo questi tre aspetti in episodio VII.
1. La crescita dei personaggi in questo episodio è stata appiattita in maniera mostruosa. I personaggi entrano nel film poco diversi da come ne escono, tranne forse per uno dei più grandi torti che si poteva fare all’intera saga. La forza da potere mistico che richiede impegno e sacrificio diventa una specie di superpotere latente istantaneo. Uno dei protagonisti improvvisamente scopre di avere la forza e diventa praticamente pari al supercattivo della situazione. Certo, la trama fa intendere che da molto piccolo ha già subito una qualche sorta di addestramento, ma questo non giustifica assolutamente la sua istantanea evoluzione. Ricorda un x-men: ho la forza -> sono temibile. E questo non si limita al solo uso della forza per compiti spirituali ma si riverbera nell’utilizzo della spada laser, improvvisamente due sconosciuti riescono ad opporsi con efficacia ad un sith grandemente addestrato. La saga precedente faceva intendere che non basta essere bravi con la spada per essere temibili, infatti Grievous non è mai veramente un pericolo per Obi Wan che può ricorrere semplicemente alla forza per scaraventarlo lontano e rendere la sua abilità di androide inefficace. L’impressione è che la forza sia un superpotere, stupidi i Jedi che si addestravano anni, stupido Yoda che pretende da Luke un duro addestramento fisico (riguardate nella saga originale gli esercizi al limite della tortura che Yoda impone e i fallimenti che Luke deve subire nonostante si stia allenando già da molto tempo), debole a questo punto Anakin (l’uomo più legato alla forza di tutta la saga ascoltando episodio I) che senza addestramento riesce a malapena ad aumentare i propri riflessi. Cosa può aver spinto la produzione ad accettare questa involuzione della forza (concetto centrale per tutta la saga)? Ovviamente è impossibile dirlo con sicurezza, ma la sensazione che un duro addestramento fosse considerato non seducente per le nuove generazioni è molto forte.

2. Il dramma familiare, pur presente, è stato dipinto in una maniera cinematograficamente inefficace anche se furba. Non troverete nulla dello spessore che il dramma aveva negli altri film per un semplice motivo: non conosciamo i personaggi! È come se la famosa frase “Luke, sono tuo padre” fosse stata detta in “Una nuova speranza” invece che ne “L’impero colpisce ancora”. Non ha pathos perché non ci siamo affezionati ad una delle due parti di questo dramma, non la conosciamo, non conosciamo la sua carica emotiva, per noi è un estraneo. Certo esiste un colpo di scena (piuttosto telefonato), ma immaginatevi se avessimo conosciuto una delle due parti bene come l’altra, da espediente mediocre quella scena si sarebbe trasformata in un’altra scena alla “Sono tuo padre”. Roba da far accapponare la pelle. Invece produce solo un leggero brivido che però è merito di Lucas non certo di Abrams.

3. La lotta profonda tra bene e male è diventata una caricatura grottesca. Un cattivo dal carisma molto discutibile che prega davanti alla maschera di Darth Fener di non cedere alla luce (fra parentesi ha scelto anche il santo sbagliato). Si tratta di un’inversione totale dei valori della saga originale, un’inversione che sarebbe potuta anche starci, sarebbe potuta essere interessante, ma introdotta con un criterio, con uno spessore narrativo; immaginate Darth Fener (certamente percorso da dubbi fin dal principio come indicano molti film della saga) comportarsi così in episodio III, sarebbe apparso ridicolo, invece qui ci troviamo di fronte ad un adolescente con problemi esistenziali, il tipo di adolescente che in genere, pur problematico, non vuole distruggere il mondo, almeno non fino a che deve dire ogni tre per due che sente il richiamo della luce. La sua psicologia è mal posta in questo film, le sue mosse scontate e il suo carisma da cattivo dura giusto il tempo di una scena per poi assurgere al ruolo di macchietta ridicola. Darth Fener faceva accapponare la pelle, questo al massimo fa ridere i polli.

Esiste anche un’altra cosa che lo differenzia tremendamente dagli altri film di Star Wars: la fotografia. Star Wars è sempre stato una fiaba, la fotografia è sempre stata descrittiva, narrativa. Persino gli alieni avevano note oniriche. In questo Star Wars tutta questa magia si perde, certo è una scelta stilistica, ma visivamente questo non è un film della saga. Le riprese accentuano l’azione, mancano i panorami con i protagonisti che si muovono al loro interno, mancano le inquadrature descrittive. Non è più un sogno, una fiaba, è qualcos’altro. Anche gli alieni, soprattutto nella scena del bar, sono troppo moderni, troppo computer grafica, l’unico alieno che veramente è Star Wars è quella specie di ET che segue con lo sguardo BB8 nel deserto (infatti mi sembra di aver capito che è anche l’unico realizzato con un pupazzo). Inoltre gli alieni su Jakku presentano una commistione di carne e inserti metallici che richiama alla mente molti film di fantascienza, ma nessun film di Star Wars, visti nel contesto della saga sembrano semplicemente fuori posto.

Vediamo ora perché, più nei dettagli, questo film scontenta i fan (oltre a tutto ciò che è stato scritto sopra).

Il colpo mortale. Questo film fa uno dei peggiori tiri mancini che si siano visti nella storia del cinema. La schermata di apertura, quella con le scritte gialle che scorrono verso l’infinito ci comunica che tutto quello che ci ha raccontato episodio VI è falso (e quindi tutta la saga). I fuochi d’artificio finali con i 15 minuti di festeggiamenti sono falsi, l’impero non è mai scomparso, i buoni non hanno mai vinto. Avete sperato, sofferto, amato con i protagonisti dei primi sei film? Bè tutte le vostre speranze e la vostra gioia erano falsi, l’impero è più forte che mai, ha mezzi che non ha mai avuto, domina la galassia. Non si poteva pensare inizio peggiore.

Il doppiaggio. Qui ci sono almeno due ordini di problemi per un fan. Il primo è che per quasi 40 anni i personaggi ci hanno accompagnato con determinati nomi, ora si è passati ai nomi inglesi. È una sciocchezzuola se si vuole, ma dimostra quanto il film sia pensato non per inserirsi armoniosamente nella saga, ma piuttosto per attrarre nuovi fan a discapito dei vecchi. Questo problema si lega al secondo: chi ha curato i testi del doppiaggio non sapeva niente (o ha avuto l’ordine di ignorare) delle traduzioni classiche, piccole chicche, ma ad esempio le “truppe d’assalto” diventano “assaltatori”. (Non ho sentito l’originale inglese quindi suppongo che nell’originale siano rimasti i termini classici). L’effetto è un po’ straniante, stiamo parlando di cose diverse? Delle stesse? Il richiamo è forte o velato?

Il super-super cattivo cioè l’equivalente dell’imperatore. Perde tutta la propria matericità per diventare una specie di Sauron. L’imperatore era talmente forte ed inquietante da non dover usare mezzucci per apparire più cattivo o più potente, era spaventoso semplicemente grazie al suo volto semi-coperto, in questo film il cattivo usa espedienti da operetta per apparire più grande ed inquietante. In questo modo si smaterializza (facendo perdere il terrore dei sith, così spaventosi proprio perché uomini come i jedi, proprio perché mischiati in mezzo a loro eppure così potenti), svilendo in qualche modo se stesso e strizzando l’occhio ad altre saghe come appunto il Signore degli Anelli (anche esteticamente), saghe grandiose ma ben differenti da Star Wars.

Le spade laser. Qui si tratta di un problema di coerenza interna, ma vale la pena sottolinearlo. Ad un certo punto del film un personaggio subisce un colpo di spada laser nella schiena, un colpo pieno, ben inflitto, e non muore, sviene ma risulta che è ferito solo leggermente. Io spero che ciò verrà spiegato nei prossimi film (anche con una semplice pezza), magari l’assaltatore non voleva uccidere quella persona, tuttavia nel momento attuale il risultato è assurdo.

Esistono anche altre incoerenze generali che fanno storcere il naso ma qui devo fare un piccolo spoiler.

INIZIO SPOILER

Si sfiora il ridicolo quando l’impero redivivo crea un’ulteriore morte nera, solo… mille volte più grande! Ma come: le lotte degli altri film non sono servite proprio a niente? Inoltre chi è quel minorato che continua a progettare morti nere che possono essere disgregate da semplici caccia? Si tratta in assoluto dell’attacco più ridicolo della saga, caccia che senza supporto assaltano la terza morte nera (circa 1000 volte più grande) e… Non vi svelo il finale, ma massima delusione (almeno fosse intervenuto qualche incrociatore stellare, magari requisito all’impero dopo la vittoria del VI film).

FINE SPOILER

Vediamo ora alcune considerazioni generali che esulano dal fatto che questo è un film di Star Wars.
Ci troviamo davanti ad un film mediocre, l’impostazione è quella tipica dei film Marvel (compreso il tipo di inquadrature e di effetti speciali). Se vi piace il genere e siete pronti ad ignorare il fatto che sia un film di Star Wars c’è una buona probabilità che questo film vi piaccia (pur non essendo memorabile). Purtroppo soffre di molti dei cliché tipici di questi film, in particolare mi ha disturbato il fatto che il nuovo impero sia dipinto ESATTAMENTE come i Nazisti nei film Marvel. E quando dico esattamente intendo proprio nei minimi particolari, sembra che abbiano preso dei pezzi di film sull’olocausto, li abbiano resi più “Marvel” e li abbiano inseriti in questa pellicola. Personalmente l’ho trovata una scelta di cattivo gusto e fuori luogo, ma è evidente come Star Wars debba piano piano essere inglobato in quel genere di film per cui la Disney ha già un grande pubblico.

C’è qualcosa che mi ha convinto al 100%? Sì: Han Solo e Chewbecca, sono loro dopo 30 anni. Perfetti. Anche Leila è perfettamente nel ruolo. Mi ha stupito invece C-3PO, pur essendo interpretato dallo stesso attore ha movenze piuttosto diverse dalla saga originale, non mi è sembrato lui al 100% (già nella saga nuova C-3PO aveva un modo di tenere le mani molto differente rispetto alla saga vecchia). Anche Luke mi ha convinto. Gli altri attori sono bravi, il problema sono le caratterizzazioni, come abbondantemente spiegato all’inizio di questa recensione.

Che dire? Questo film, secondo me, non è Star Wars, è un filmetto qualunque buono per passare due ore. Sicuramente non comprerò il Blu-ray e non andrò a vedere il seguito al cinema. Peccato, si poteva fare molto meglio. Non fraintendetemi, non è che perché è Star Wars non mi sarebbe potuto piacere, come la vecchia ho amato la nuova trilogia, ma questo è un’altra cosa. Un film diverso. Realizzato con un centesimo della dedizione che ci metteva George Lucas e con fini probabilmente esclusivamente commerciali, non fa onore alla saga.

Questa recensione ha 15 commenti

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