NientePopcorn

Oldboy / 20135.7103 voti

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di
VOTO:
8

Old boy.

Lasciate perdere i conservatorismi.
Fate meno gli alternativi.
Andate a vedere OldBoy di Spike Lee perché merita davvero.

Spike Lee ci mette del suo e, non lo nego (per i vecchi fan non è una novità), era da tempo che volevo vedere la sua versione della storia.
Tecnicamente lo definirei un remake a metà e sono rimasto soddisfatto dal fatto che il regista ha evitato di riproporre la storia scena per scena.

Quello in questione è un ottimo film, che ne dicano i bmk de IMDB e/o quei radical chic alternativi di Rotten, con protagonista Josh Brolin nella parte di Joe Doucett.
Un ruolo importante, un ruolo difficile ma Josh Brolin (per i meno attenti Il Grinta, MIB III, Jonah-quellaporcata-Hex, Non è un paese per vecchi.. potrei andare indietro fino a I Goonies, mica ha fatto solo Grindhouse. Madonna Samurai), nell’interpretare il personaggio, stupisce.
Recita e recita bene. Joe incarna i cliché degli States: è un dirigente violento, sovrappeso, egoista, testardo, poco rispettoso verso uomini e donne. Egli interferisce negli affari altrui e non sembra avere troppi amici. Un tipo così può, secondo voi, avere interessi verso il prossimo suo ?
No.

La sua ex moglie, conosciuta al college, lo odia.
Addirittura non si sente in dovere di andare alla festa di compleanno della figlia, perché si sa, a tre anni cosa vuoi capisca.
Il personaggio interpretato da Josh, l’ho trovato sin dai primi momenti più pesante e più cupo del protagonista dell’omonima opera diretta da Park Chan-Wook.
Il nostro, dopo averci provato con la moglie di un cliente, dopo aver preso una pezza allucinante dovuta ad ettolitri di liquore in circolo nel suo corpo, dopo esser stato abbordato da un’Asiatica.. finisce in quella che apparentemente è una stanza di uno squallido motel. Non gli servirà molto tempo per capire di essere stato rapito. Da notare il cambiamento fenomenale nella corporatura del prigioniero e lo stile usato, il montaggio veloce, per raccontare i 20 anni di prigionia (anche se questa parte di film occupa nella durata una bella fetta di tempo, la velocità con cui è risolto il tutto è sorprendente).
Da predatore a preda, in modo abile J. Brolin ci mostra un cambiamento fisico e soprattutto intellettuale del suo personaggio. Si passa quindi dalla rassegnazione alla voglia di riscatto ma dopo essere stato improvvisamente liberato si ritroverà profondamente scosso. Frustato, arrabbiato, disadattato (interessante la scena dove chiede come funzioni il Mac o quella dove.. ca**o non ve la posso dire). Piccoli dettagli che alzano il livello della pellicola. Dalla liberazione in poi, il nostro pretende vendetta. Chiede soddisfazione. Attraverso una attenta degustazione di involtini primavera, ritrova il ristorante da cui i ricattatori ordinavano i pasti. Così rintraccia i “cattivi” e fa il c**o al boss di questi. Samuel L. Jackson viene legato e torturato in un modo atroce. Non basterà l’arrivo dei suoi sgherri perché Joe, munito di martello, comincia una battaglia all’ultimo sangue.
Combattimenti spettacolari, signore e signori.
Il regista non è l’ultimo arrivato e attua un gioco di macchina curioso, senza entrare troppo nello spoiler ha rielaborato la scena rendendola più barbarico.
Una carrellata dietro una rete e cambia la prospettiva con cui vediamo il film. Io la finirei qui con la trama e passerei alle novità introdotte.

Fra le novità è da annoverare una scena, quella relativa alla morte della ex moglie.
Scene crude, non dal punto di vista cinematografico ma in quanto contenuti.
Senza dubbio i due si odiavano, però vedendo il video che mostra lo stupro e la morte della stessa, il nostro piange.
Anche il collegamento storico-personale fra Joe e il suo aguzzino è diverso dall’opera Coreana, oltretutto viene lasciato ampio spazio al passato familiare del tizio che ha voluto il suo rapimento. Il colpo di scena finale (che non è un colpo di scena perché la trama la conosciamo) è rielaborato in modo diverso lasciando allo spettatore un senso di disturbo, se vogliamo così definirlo.
Moltissime poi le scene tagliate: quella del polipo (anche se fa la comparsa xD), quella dell’uomo e la cravatta.. e il bello è che non perde valore comunque.

Oldboy 2013 è uno dei migliori remake visti dal sottoscritto.
Il cast è tanta roba: Micheal Imperioli (Amabili resti; il Christopher Moltisanti de “I Soprano”) attore feticcio di Spike Lee in generale, viene usato per impersonare un barista dal capello liscio. Samuel L. Jackson nella parte di Balotelli perché con quella cresta solo Balotelli poteva essere. Una nota va poi ad Elizabeth Olsen nella parte di Marie..

Il mio suggerimento è di andarlo a vedere, ve lo dice uno che è sospettoso verso i remake in generale ma qui alzo le mani e faccio “chapeau”

DonMax

Questa recensione ha 11 commenti

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