NientePopcorn

Melancholia / 20117.1600 voti

an image

Voluta lentezza per far sì che persone come me la contestino e vengano attaccate perché incapaci di comprendere il vero significato del film

di
VOTO:
4

Titolo lunghetto, eh?, ma mi sento in dovere di giustificare la stellina.
Amo i film lunghi, amo i film pesanti, non so perché sono inconsapevolmente, o forse no, attratta da questi, ma mi sono sentita male, e non perché colpita positivamente dal film, per tutte e due le ore piene.

Dal principio:
una ragazza apparentemente felice, appena sposata, si trasforma pian piano in quello che in realtà è sempre stata ed apparentemente ha voluto mascherare per accontentare tutti quelli che la circondano.
Si ammutolisce, è incapace di rispondere, di parlare, e quasi ti esaspera e ti viene la voglia di urlarle in faccia di reagire, di fare qualcosa, almeno di gridare a tutto il mondo che non ti importa della ricchezza, dello sfarzo, delle finzioni!
E invece no, lei diventa incapace di camminare, parlare, pensare, e non venite a dirmi che la sua malattia era la sensibilità, perché quella che mostra è tutto l’opposto: non è in grado di fare almeno finta di interessarsi del mondo che la circonda, del marito che la ama ma che fa a sua volta finta di non vedere come non è capace di vivere la sua donna… e che fa?, la sposa?
Non aveva mai mostrato sintomi così gravi della ‘malattia’ da convincere il ragazzo a non sposare la donna con cui dovrebbe condividere il resto della vita?
Non credibile neanche un po’.
Passiamo al momento in cui entrano in camera: lei lo interrompe perché sembra quasi che le manchi l’aria -fattibile- ma poi esce e tutta la depressione che spacciate per sensibilità la spinge a ‘cedere’ tra le braccia di un quasi totale sconosciuto in mezzo alla sabbia (il sesso mi è sembrato piazzato lì molto forzatamente)

Saltiamo poi quando lei si rende incapace di vivere gravando sulle spalle di chi la ama, e per favore non facciamo passare questa per malattia.
Perché i malati sono deboli, fragili, vanno appoggiati, ma non assecondati, e soprattutto non sono in grado di comportarsi come invece Justine fa.
Quando la si tratta normalmente, facendo finta che la sua malattia non esista, accentua ancora di più gli atteggiamenti; quando, invece, la si tratta come una bambina, come quando si parla con una persona che sai potrebbe non capirti, allora si arrabbia, risponde con aggressività, con cattiveria pura, perché l’intento è quello di pungerti e farti male.

Verso la metà avanzata ancora un nudo -a parer mio- totalmente inutile e forzato, in completa contrapposizione all’apatia e al non contatto che c’è tra le sorella e il marito di quest’ultima: né un sorriso, né un bacio, né un’occhiata anche rabbiosa ogni tanto che ti permettesse di capire che fossero davvero marito e moglie, con tutti i battibecchi, le frecciatine, i periodi critici, quelli più leggeri, che normalmente ci sono in una famiglia.

Tutto continua a scorrere con un ritmo talmente lento, ed è voluto, certo, ma il fatto che sia tutto studiato nei minimi particolari per apparire appositamente pesante mi ha dato un certo fastidio, e questo perché, lo so, se provassi a contestarlo mi troverei davanti persone pronte a puntarmi il dito contro perché incapace di comprendere la grandezza dell’opera.
Ma quello che vorrei dire a molti è che tanti film sono posti in maniera leggera e scorrono per tutta la durata così, con finta, e lo sottolineo, serenità, celando invece una pesantezza di contenuti e significati davvero incredibile, ed io apprezzo quella finzione perché è una mano che va incontro allo spettatore, un sorriso nei suoi confronti.

Affrontando invece il tema fisico, è inutile dire come sia tutto così finto e inverosimile, arrivando sulla scena finale con un pianeta faccia a faccia con l’altro, senza che prima si siano verificati altri fenomeni in preannuncio alla fine imminente, ad eccezione di una pioggerellina di grandine, che in più, quasi mi sono venuti i brividi per lo shock, in-credibilmente (proprio perché non-credibile), ha ricoperto totalmente il prato, ma sui due personaggi nada, niente, nothing, neanche un chicco.

Lento, pesante, con quel voluto che non mi tocca neanche un po’, finta sensibilità e non credibilità.
No, non ce la faccio ad arrivare a sei stelle.

Questa recensione ha 2 commenti

Exit mobile version