Quasi sottovoce, nel sottofondo del rumore dei macchinari, si svolge questa delicata storia d’amore diretta con rispetto e semplicità. Sebbene le inquadrature siano quesi perfette, una per tutte quella del mucchietto di cicche fuori dal cinema, la fotografia resta nebbiosa, leggermente scura ed opaca. Non so dare un significato a questa scelta, sinceramente, se non che la Finlandia suburbana deve essere un po’ cupa. Bravi i pochi protagonisti, magistrale l’uso del karaoke, fantastica la band femminile dal vivo. Un film che scorre come una canzone dei Cure, apparentemente gotica, essenzialmente dolcissima. Voto alto. Lo rivedrei.