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Into the Wild - Nelle terre selvagge / 20078.01240 voti

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libertà o prigionia?

di
VOTO:
5

Sono uno dei pochi che va controcorrente e boccia questo film. E lo faccio ancor di più dopo aver visto, e soprattutto letto il libro da cui è tratto “127 ore”. Sono due storie che a prima vista possono sembrare simili, tanto più che Aron Ralston, protagonista di 127 ore, segnala il libro di Krakauer come uno dei suoi favoriti. Ma, per come l’ho interpretato io, sono due storie diverse. Christopher McCandless è un ragazzo annoiato dalla società e stanco di ogni legame che decide di partire per un viaggio che lo porterà nello Yukon selvaggio, in contatto diretto con la natura. Durante il suo viaggio, del quale non ha avvisato parenti ed amici, lasciati semplicemente da parte, conoscerà persone nuove e approfondirà legami importanti. Ma la sua utopia lo porta a rinunciare a tutti, in nome di un sogno infantile che si rivelerà tragico.
Aron Ralston è attratto dalla montagna e dal contatto con la natura, ma la sua avventura (con tutti i suoi risvolti) non è cercata. E’ un fatto che capita e che lo mette di fronte a delle scelte che lo faranno maturare.
Il suo equlibrio con il mondo ed i suoi abitanti non era diverso prima dell’avventura nel canyon. Tanto che li ricorda tutti continuamente.
McCandless, invece, astrae ogni legame dalla sua vita e lo sacrifica senza capire che il bello della sua avventura era il viaggio costante e l’incontro con persone nuove.
E’ questo che non mi è piaciuto del personaggio. il film è sicuramente ben fatto, girato con esperienza e la colonna sonora è stupenda, ma non ho avuto nessun tipo di coinvolgimento e men che mai ammirazione per McCandless. L’ho trovato, anzi, infantile nella sua ribellione. Con le conseguenze più ovvie.

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