NientePopcorn

Gli abbracci spezzati / 20096.8157 voti

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VOTO:
7

Mi spiace ma dubito di poter essere più di tanto obbiettivo su qualsiasi film che finisca nella magica ruota del METACINEMA. Diciamocelo, basta che mi si facciano vedere i protagonisti che guardano a loro volta Viaggio in Italia di Rossellini, come qui, e io già son contento.
La storia è doppia, con lo stesso protagonista ma sviluppata su due piani temporali diversi che finiscono alla fine con lo spiegarsi l’un con l’altro (ehi, ma che figata questa frase O_o). Penelope Cruz è figa e puttana, e se la vogliono giustamente fare tutti, Almodovar cita chiunque e sé stesso, il vecchiazzo cieco già all’inizio mi fa incazzare perché si scopa le modelle gnocche che casualmente lo hanno aiutato ad attraversare la strada. Ci sta poi tutta una riflessione su vista/cecità, la necessità fisica di fare film e il bisogno di portarli a termine, anche quando non si possono nè vedere nè far vedere. Il ricordo, il superamento e la rimozione del dolore, ecc ecc. Un sacco di roba.
Il cinema come una questione di principio. No?
PS: dimenticavo di dire
a) che il film è troppo lungo
b) che a un certo punto compare, senza motivo, un libro di Tonino Guerra
c) che domani son finiti i soldi

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