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First Man - Il primo uomo / 20186.8157 voti

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Non si poteva pretendere la luna

di
VOTO:
6

Il mio giudizio sul nuovo lavoro di Chazelle, dopo che di lui ho amato follemente La La Land, partiva con il doppio svantaggio del peso di un capolavoro sulle spalle e della tematica scelta: l’astronautica – reale, non fantascientifica – non è tra le cose che mi affascinano di più (anche se qualche anno fa un filmone come Gravity riuscì a scardinare questo pregiudizio). Detto ciò, è proprio la scelta stilistica del regista a non avermi convinto: innanzitutto la spinta eccessiva sulla sensorialità, come se stessimo dentro uno di quegli abitacoli da realtà virtuale, non la trovo necessaria e anzi sembra un trucchetto facilino da immedesimazione. Poi l’utilizzo dei filtri vintage, da filmino in super8, per le scene domestiche; anche qui non siamo dalle parti del genio ma piuttosto da quelle dell’epoca instagram. Lo stesso discorso per l’utilizzo della camera instabile, con sbalzi di inquadratura e giochetti very easy con il fuoco. Infine: ok, la storia di Gosling e della sua mono espressione è un refrain, però dai se la cercano. Si può ghiacciare così i rapporti tra marito e moglie? Ne vanno a discapito le mille sfumature di una relazione tesa. Anche la brava Claire Foy deve vestire un volto da sudario in tutte le situazioni ed è un vero peccato, tanto che quando finalmente sbotta, tutto appare incoerente col personaggio.
La sequenza dell’allunaggio invece è un pezzo d’alta scuola, un po’ isolata dal resto, gestita al meglio grazie anche alle piste sonore originali. Quel silenzio è pura magia e salva in corner un film decisamente inferiore alle aspettative. Ma forse da questo giovane talento non si poteva pretendere la luna.

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