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Educazione siberiana / 20136.7333 voti

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Sei e mezzo / 7- –

di
VOTO:
7

Vi sono delle anticipazioni ma non spoiler.
Cordiali saluti.

Educazione Siberiana è il nuovo film di Salvatores tratto dal romanzo di Nicolai Lilin. Potete godervi il pazzo Lilin su DMAX ma veniamo al punto.
Il film in questione è un buon film, pensavo meglio a dirla tutta.
A chi lo consiglio ? A tutti gli appassionati del gangster movie e ai possibili curiosi.
Vi avviso però, la grinta iniziale non martella il film per la durata totale della visione. La riprende senza dubbio, la perde e la riprende ma non è un continuum. La cosa che mi ha colpito è come nei primi minuti, ci sia una scena degna dei polizieschi anni ’70 tanto che una macchina della polizia va contro un mucchio di neve in mezzo alla strada. Per la durata di due ore veniamo catapultati nel mondo del crimine, si capisce come sia Est che Ovest alla fine non siano così differenti. Tornano infatti i temi dello Stato nello Stato, la comunità criminale Siberiana è un’enclave indipendente, con le proprie leggi e regole. Il film è infatti ambientato in Transnistria, divenuta roccaforte criminale dopo la deportazione di tutti i lestofanti dell’area Sovietica ad opera del regime di Stalin ed indovinate un po’ quale clan emerge fra tutti ? I Siberiani. Torna la violenza, il conflitto intergenerazionale fra due mondi criminali ovvero quello che accetta la droga (la parte giovane), quello che non l’accetta (emblematica la figura del nonno, un vecchio risoluto, violento, un lupo, interpretato da John Malkovich), l’amore/odio fra i due protagonisti una sorta di Caino-Abele in un’ambientazione dove non c’è posto per Abele. La storia per di più ripercorre la vita di un gruppo di amici dalla fanciullezza alla maturità, il cambiamento del gruppo fra alti e bassi all’interno della comunità che si definisce “fatta di criminali onesti” poiché accetta rapine ed omicidi se compiuti nei confronti dello Stato, degli strozzini, dei banchieri, dei tutori della legge e/o più in generale dei ricchi. La resa finale è buona come buona è la contesto storico dagli anni ’80 alle soglie del 2000. E’ un buon gangster-movie ma forse l’aggiungere per forza particolari i quali allo spettatore non fottono un ca**o non fa diventare la pellicola, se non un capolavoro, ottima. Poteva esserlo, parte alla grande e l’argomento trattato “Criminalità dell’est” è uno di quelli che fa prendere punti. Magari si poteva tagliare qualcosina, per esempio una fastidiosissima figura, quella della ragazza e la storia d’amore annessa. Non ho letto il libro e sicuramente è una figura chiave (lo comprerò e vi dirò), se andrete a vedere la pellicola noterete come la presenza di Xenya sia terribile, fa perdere la grinta iniziale. Se il suo ruolo fosse stato minore sarebbe andata meglio.
DonMax

Questa recensione ha 20 commenti

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