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Berlinguer ti voglio bene / 19776.882 voti

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Un cult all’italiana

di
VOTO:
8

Mario Cioni passa le sue giornate tra il lavoro (decisamente proletario), le chiacchierate sulla politica e sugli amori con i compagni (sempre condite da una congrua dose di blasfemie) e altri vezzi da perdigiorno.
Mentre Guido è impegnato in un ballo con una signora che ha appena abbordato, gli amici fanno annunciare dallo speaker, per scherzo, la morte della sua mamma . Preso dallo sconforto, inizia a vagare per le campagne pronunciando ogni sorta di improperi e passa la notte sotto un ponte, a fare riflessioni tra il metafisico e il popolare. La mamma in realtà è viva e Guido in seguito subirà l’umiliazione di vederla frequentare uno dei suoi storici amici.

A metà tra una commedia sociale ed una ironica il film è sempre ricco di battute esilaranti ma anche riflessioni tragicomiche (come in generale tali sono le situazioni che si susseguono).
Benigni è grandissimo, ma anche la Valli e tutti gli altri attori.
Il provincialismo del film è tutt’altro che un difetto; al contrario, l’umorismo toscano contribuisce alla generale riuscita comica.

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