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Vinyl / 20167.242 voti

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Vinyl (pilot): La Fascinazione del Rock…

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Ci sono tre modi di fare il cinema e le serie tv, il modo giusto, il modo sbagliato e il modo in cui li fa Martin Scorsese.

Che roba, mai visto un pilot tanto entusiamante, dinamico, esplosivo, corrosivo, roba che ti penetra nelle viscere e ti rimescola tutto l’organismo. La mano del genio di Scorsese è palpabile in ogni piccolo particolare, dalla musica onnipresente, alla fotografia d’alta scuola che richiama egregiamente l’isterico periodo narrato, passando per la colossale regia cinematografica, i dialoghi pieni di verve fino ad arrivare a tutti i coltissimi rifermienti culturali, musicali, sociali che avvolgono l’intero plot. Bisogna essere degli ottimi conoscitori di musica per coglierli tutti, perchè si, è la musica la vera protagonista, lo status symbol della New York anni ’70, è la musica a non mancare mai, è la musica che rende epiche certe scene, è la musica che fa sballare gli già sballati protagonisti di “Vinyl”, che siano produttori musicali tossici, talent scout strampalati o star arrivate, viziate e deliranti. La musica, la droga, il sesso, la creatività, tutti connotati di un’epoca che ancora sembra tanto viva, nonostante sia trapassata sotto tutti i suoi aspetti. C’è chi dice -per fortuna-, c’è chi dice -che peccato-, ma per ora noi guardiamoci “Vinyl” e godiamocelo tutto. Un ubriacante giro di giostra che ci riporta indietro negli anni, negli strabilanti e confusionari seventies, l’ orgiastico decennio dove comandava l’istinto.

Questo progetto è destinato a fare la storia della tv per quanto si presenta curato, Mick Jagger e Martin Scorsese, insieme allo sceneggiatore di razza Terence Winter, hanno creato qualcosa di enorme, almeno stando a giudicare da questo primo, lungo episodio pilota diretto proprio dal regista italoamericano. Qualcosa di unico, qualcosa di epico. Qualcosa di Rock…

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