NientePopcorn

Black Mirror / 20118.4618 voti

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Splendida distopia

di
VOTO:
10

Prime due stagioni da sturbo: ho incrociato Black Mirror quasi per caso, diversi anni fa, sentendo ampiamente parlare delle “profezie” politiche dell’episodio The Waldo Moment.
Mai avrei creduto, ai tempi, di trovarmi di fronte ad una serie tv di tale qualità: sceneggiature, suggestioni, scenografie, design sfiorano l’eccellenza.
Ciò che amo di più in questo prodotto televisivo è il senso di disagio suggerito da ogni vicenda autoconclusiva coniugato al senso di fascinazione estetica che sottende la serie: pur ambientati in un futuro non meglio precisato, tutti gli episodi suggeriscono che il sopravvento tecnocratico è dietro l’angolo, se non già in atto, grazie anche ad una rappresentazione dei congegni tecnologici futuribile, ma “accettabile”, plausibile, insomma.

Nel 2015, alla notizia che il suo creatore, Charlie Brooker, aveva accettato di scrivere ben 12 nuovi episodi per Netflix, mi sono allarmata: 12 episodi? Tutti d’un botto? Ciascuna delle prime due stagioni ne annovera solo 3. L’ultimo episodio, l’extra natalizio con Jon Hamm, risale al 2014.
Brooker riuscirà a mantenere alta la qualità della serie tv, senza scadere in ripetizioni, appiattimenti, semplificazioni?
Alla luce del primo episodio della terza stagione, le mie paure si sono dissolte, per fortuna: Nosedive è entrato di gran carriera tra gli episodi di Black Mirror che apprezzo di più.

Prima stagione
The National Anthem: 9
Fifteen Million Merits: 9
The Entire History of You: 10

Seconda stagione
Be Right Back: 10
White Bear: 8
The Waldo Moment: 7 e 1/2

Episodio speciale
White Christmas: 10

Terza stagione
Nosedive: 10
Playtest: 7 e 1/2
Shut Up and Dance: 8
San Junipero: 7 e 1/2
Men Against Fire: 8
Hated in the Nation: 8 e 1/2

Quarta stagione
(in ordine di visione)
Arkangel: 8 e 1/2
Al di là della tecnologia usata, basata su un sofisticatissimo impianto neurologico, siamo davvero vicinissimi a quanto descritto in questo episodio. Proprio in questi giorni, in tv, passa la pubblicità di una nota compagnia di telecomunicazioni che parla di “aggeggi” da attaccare a figli, animali domestici, borse e veicoli per rintracciarli a distanza. Paiura!
Nota: mi pare che l’interfaccia usata per consultare la “cronologia” della mente della ragazzina sia estremamente simile a quella dell’episodio The Entire History of You: mi sbaglio? 🙂

Crocodile: 8
Bel thriller, quasi un western, grazie alla mano di John Hillcoat, che sfrutta il contesto islandese, fatto di ghiacci e ampi spazi aperti, per sottolineare l’alienazione e la progressiva perdita di umanità della protagonista. Curioso che la tecnologia, qui, pur molto avanzata (a dispetto del visore di ricordi, quasi un visore per diapositive vintage) sia abbastanza defilata: sì, ha il suo peso, ma, a dispetto di altri apparati tecnologici, mi è sembrato molto relativo, dato che le indagini dell’assicuratrice sembrano basarsi decisamente sulle sue capacità intuitive. Il finale mi ha ricordato quello del film Malice – Il sospetto (1993) di Harold Becker https://www.nientepopcorn.it/film/malice-il-sospetto/

USS Callister: 8 e 1/2
(spoiler spoiler spoiler)
Col suo tono surreale, questo è, finora, l’episodio di Black Mirror che mi ha divertito di più: è una specie di Toy Story in cui i giocattoli sono sostituiti da cloni digitali coscienti. Però, mi ha ricordato anche i temi di Westworld, per via della possibilità di “fare quello che si vuole” coi cloni.
L’insieme è ironico, anche per via della scelta di citare l’estetica di un cult sci-fi come Star Trek, ma l’ho trovato altamente inquietante, perché mette in scena le frustrazioni (sociali, emotive, sessuali) di una persona intelligente, ma succube dei piccoli maltrattamenti che subisce quotidianamente, capace di vendicarsi in maniera puerile ma crudele, a testimonianza e a riprova della sua immaturità psicologica.
Il finale, poi, è davvero tragico. Se, da un lato, si gioisce per un motivo, dall’altro… ci scappa il morto (o il comatoso, sul destino del giocatore non sono sicurissima).

Hang the DJ: 7
Metalhead: 7 e 1/2
Black Museum: 7

Quinta stagione
(in ordine di visione)
[Aggiornamento del 12 giugno 2019]
Striking Vipers: 7
Smithereens: 8
Rachel, Jack and Ashley Too: 5

Faccio un breve ragionamento complessivo sull’intera stagione.
In questo ciclo di episodi, mi pare evidente che la realtà si stia appaiando pericolosamente alla fantasia (e viceversa). Black Mirror ha perso la sua aura profetica e vaticinante, perché mi pare resti molto poco da immaginare sull’uso (e abuso) che l’uomo sta facendo della tecnologia, a partire dalle sue forme più elementari (vedi, Smithereens, secondo me l’episodio migliore del terzetto). Questo “spettro” era emerso fin dalla terza stagione, come emerge dai commenti in coda a questa recensione… in progress. L’elemento più spiazzante e caratterizzante della serie di Brooker (che temeva questo momento già diversi anni fa) era la capacità di unire tecnologie raffinate a paure “semplici”. Adesso, il futuro è qui e a Black Mirror non resta che farcelo notare, come un “banale” telefilm di cronaca. Credo che Rachel, Jack and Ashley Too sia l’esempio più lampante di questo appiattimento/di questa coincidenza. La tecnologia digitale, qui, non è pervasiva in maniera inquietante (neanche quando ha applicazioni “mediche”), ma è un elemento che connota il quotidiano andandoci a braccetto: il pupazzo di Miley Cyrus è un gadget che, nonostante le sue caratteristiche sopra la norma, non stupisce particolarmente né i personaggi dell’episodio, né il pubblico, perché funziona come un feticcio della fantascienza tradizionale, come una specie di C3-PO (relativamente familiare, quindi) e nulla più. Tanto che la struttura stessa dell’episodio (pieno di -spero volute e non involontarie e quindi sconfortanti- semplificazioni narrative) ricorda quella della puntata pilota di un vecchio telefilm anni Ottanta/Novanta.
Penso che il progetto possa fermarsi qui. Ha assolto pienamente il suo compito e credo che questa didascalica stagione sia la non affatto deludente conclusione di un’epoca.

Questa recensione ha 36 commenti

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