NientePopcorn

Zootropolis / 20167.7517 voti

an image

Uhm

di
VOTO:
0

Mi sono sentita e sono rimasta abbastanza di ghiaccio. Mentre la storia, l’animazione, lo sfondo, i dettagli mi coinvolgevano e convincevano e divertivano, andando verso un piacevolissimo effetto ritorno all’infanzia, una doccia fredda è stata assistere alla serie di stereotipi socioculturali espressi nella scelta dialettale e posturale di vari personaggi e il fatto che non siano gli ‘attori’ principali a essere così caricaturati in realtà aumenta il mio senso di sconforto.
Da tempo Disney mette in discussione vecchi usi e al di là di dispiaceri un po’ fini a sé che spesso pervadono le polemiche, ho apprezzato poter capire i problemi di molti prodotti, da Dumbo ecc. e cercare di vedere un dialogo tra parti. E quindi? E invece? Tutto buttato al diavolo. L’apice dei siciliani ratti e non penso alla mafiosità (che per storia e riferimenti cinematografici ci potrebbe stare) ma proprio alla scelta dell’animale rappresentativo degno delle migliori propagande anti immigrati italiani che venivano simbolizzati esattamente dai ratti, il fattone (magari comunistello) toscano, il furbone del nord, il napoletano scippatore e taroccatore di dvd… e i personaggi principali invece che non vengono caratterizzati da dialetti e inflessioni non mi toccano meno visto che almeno a partire dagli 80/90 si cerca di studiare i dialetti come lingue non come vergogne. Ho voluto ascoltare la versione in inglese per capire se lo scivolone fosse italiano ma no, niente e comunque resterebbero i ratti (cavolo i ratti no eh.. https://it.wikipedia.org/wiki/Antitalianismo#/media/File:Anti-Italian_cartoon_published_in_Judge_magazine,_1903.jpg metto un link a mia nota)
Sembrano dettagli minori ma sono sottili e insinuosi.
Insomma una storia contro gli stereotipi selvaggi vs buoni intrisa di stereotipi. Il mezzo è il messaggio vale sempre.

Questa recensione ha 4 commenti

Exit mobile version